di Ezio Sabatini
POGGIBONSI. Sembra proprio che un percorso investigativo ne apra immancabilmente un'altro e che tutte le strade portino dietro le sbarre. Gli uomini del commissariato di Poggibonsi si sono comportati secondo questa filosofia, dando una continuità ad una operazione che aveva portato ad un arresto nei primi mesi dell'anno in corso.
Sulle indicazioni nate in quella campagna di investigazioni – ha spiegato stamani in conferenza stampa il commissario valdelsano – abbiamo iniziato una serie di pedinamenti. Queste attenzioni erano rivolte al controllo del mondo giovanile, del suo disagio e della sua propensione al consumo di stupefacenti". Proprio dal fatto che la cessione di droga avveniva nel pieno del centro storico di Poggibonsi, ritrovo giovanile per eccellenza, deriva il nome dell'operazione: "Target Center".
I poliziotti hanno arrestato 3 persone e denunciata a piede libero una quarta. Si tratta di un italiano, M.B. di 35 anni originario della Lombardia e di due albanesi, S.P. di 25 anni e residente da molti anni nella cittadina valdelsana e di M.H., 36enne coiquilino dell'altro e giunto da noi di recente. Un'altro cittadino albanese è stato denunciato perchè ha opposto resistenza alle forze dell'ordine in occasione di una perquisizione.
Il materiale confiscato comprende 50 grammi di cocaina, fra tagliata e pura, e 3600 euro in taglio superiore ai 50 euro, presumibilmente frutto dell'azione di spaccio. Una volta che fosse stata immessa sul mercato la droga avrebbe fruttato, al prezzo praticato di 100 euro a dose, circa 10mila euro.
Il dettaglio della operazione è stato spiegato dal vice commissario e dagli uomini della locale sezione anti crimine.
Tutto sarebbe derivato dalla disarticolazione del precedente "percorso della droga" che è stato cancellato nel mese di febbraio. Qui il mercato, naturalmente, ha cercato nuovi canali di approvigionamento. Stavolta la droga proveniva dall'Albania, fino alle coste pugliesi per poi essere distribuita tramite dei referenti locali anche in valdelsa. L'italiano quindi è stato pizzicato mentre si riforniva di sostanza dall'albanese giunto recentemente a Poggibonsi, mentre per gli albanesi le manette sono scattate per flagranza di reato per questo e per un piccolo laboratorio trovato in casa di SP. Casa che l'uomo aveva in affitto nel centro di Poggibonsi da diverso tempo.
Il commissario di Poggibonsi ha precisato che questa operazione rientra "nella volontà delle forze di polizia di controllare il territorio in modo capillare, seguendo le indicazioni del questore Bontempi, che ha indicato come prioritarie lo spaccio di droga, con particolare attenzione al disagio giovanile, e le rapine". "Purtroppo Poggibonsi non è esente dai problemi degli altri grandi centri industriali – ha concluso – e temiamo che si sia creato un humus criminale in cui si possano innestare anche soggetti italiani legati, in un modo o nell'altro, anche alla grande criminalità organizzata di stampo mafioso. L'unica soluzione alle domande dei cittadini e quindi una continua presenza sul territorio".