La replica dell'Amministrazione comunale non ha soddisfatto le associazioni di categoria
SIENA. “Prendiamo atto della replica, ma non ci soddisfa. L’avere ignorato le imprese resta un dato di fatto. E tra pochi mesi avremo la prova d’appello”. Così Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti Siena commentano la nota con cui l’Amministrazione comunale di Siena ha replicato al loro intervento congiunto, con il quale avevano definito la mancata concertazione sulla Tares un atto “offensivo” nei confronti delle imprese. “Se è vero che l’attuale Amministrazione ha preso servizio dopo un periodo decisamente anomalo, quello del commissariamento, è anche vero che assumendo l’incarico era consapevole dello scenario nel quale si sarebbe trovato ad agire – osservano le associazioni – un contesto caratterizzato anche dalle aspettative delle tante imprese locali che da anni sobbarcano la parte maggiore del costo di gestione del servizio di rifiuti, senza che questo abbia mai trovato sufficiente giustificazione; e che, oggi più che mai, si trovano a dovervi far fronte aggravando la situazione economica che tutti conosciamo. Ecco perché, se è vero che la Giunta Valentini non ha apportato sostanziali aumenti al prelievo Tares 2013 rispetto alla precedente Tia, ed ha altresì alleggerito di un punto o due la ripartizione del carico tra utenze domestiche e non domestiche, ha tuttavia peccato di metodo ignorando quella volontà di confronto che dalle imprese era stata richiesta a più riprese all’inizio dell’estate, tenendo anche conto che il confronto avrebbe potuto rendere più chiaro e privo di anomalie il regolamento stesso. E che inoltre, per effetto della legge nazionale, tutti scontano uno 0,30 per cento al metroquadro in più da pagare rispetto alla Tia”.
Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti Siena citano in proposito l’incontro del 4 giugno, la presentazione il 4 luglio di un documento di osservazioni al regolamento Tares e il silenzio che ha poi fatto seguito da parte del Comune, fino alla delibera con cui il 29 ottobre è stato approvato il regolamento. “Quella stessa delibera – osservano le associazioni di categoria – rinvia al 2014 l’analisi delle varie casistiche di riduzione o esenzione: è evidente che quella diventerà la vera cartina di tornasole della coerenza di comportamento vantata dall’Amministrazione comunale”.