di Augusto Mattioli
SIENA. Quei tamburi disturbano. Fateli tacere. Qualche giorno fa i carabinieri si sono presentati in Camollia e hanno chiesto ai dirigenti della Contrada di non far suonare il tamburo ai giovani che si allenano al Campino di Fontegiusta, luogo da decenni deputato per questo genere di attività. Una richiesta che arriva dal soprastante palazzo di Giustizia della città, i cui uffici pare lavorino anche fino al tardo pomeriggio e chi vi lavora viene, appunto, disturbato dal suono dei tamburi. Un problema aperto da tempo, che sta mandando in fibrillazione la Contrada, visto che questa attività impegna molti giovani ed è anche un modo per mantenere con loro un rapporto altrimenti difficile da ottenere quando il Palio è lontano. Il problema al palazzo di giustizia è stato sollevato dalla dottoressa Firrao (che ha un ruolo di pubblico ministero), che qualche giorno fa ha avuto un incontro anche con il priore della contrada di Camollia, Mauro Civai. Una situazione di difficile soluzione indubbiamente, che è stata anche discussa nel corso di un’assemblea generale svoltasi giovedì della scorsa settimana e che crea non poca preoccupazione sia in Camollia che nelle altre Contrade, che – come l’Istrice – organizzano gli allenamenti per i propri giovani e quindi possono essere soggette alle proteste di qualcuno. Certamente il suono dei tamburi può anche essere fastidioso, ma a quanto sembra non risulta che gli abitanti vicini al campino di Fontegiusta abbiano protestato per quegli allenamenti che si svolgono per tre giorni alla settimana per poco più di un’ora in un periodo tra la fine di aprile e luglio. Un problema che certo dovrà essere affrontato anche in sede di Magistrato delle contrade e anche dall’amministrazione comunale, prima che incancrenisca e si creino tensioni ancora maggiori.