“Da numerose indiscrezioni, – si legge nella lettera – dalle denunce degli amministratori locali, riportate più volte dalla stampa e mai smentite da Trenitalia, Rfi e dal Suo stesso dicastero, dalle informazioni raccolte dai comitati degli utenti pendolari e dall’attuale impossibilità di verificare la prossima frequenza dei treni nel sito ufficiale di Trenitalia, dove sono ad oggi esclusi i servizi regionali ed interregionali, risulta evidente che, con l’avvio dei nuovi servizi di alta velocità, si sta attuando un vero e proprio taglio indiscriminato al diritto alla mobilità di migliaia di cittadini, compromettendo lo sviluppo sociale ed economico di numerosi territori del centro Italia e promuovendone una progressiva marginalizzazione”.
“Si tratta – continua la lettera – di una scelta grave e ingiustificata che contrasta palesemente con la risoluzione approvata, all’unanimità, in Commissione Trasporti della Camera dei Deputati. La risoluzione impegna il governo ad assicurare, per gli anni 2010 e 2011, l'attuale frequenza e gli stessi tempi di percorrenza del servizio intercity tra Firenze e Roma (garantendone il passaggio sulla tratta strategica direttissima Firenze-Roma fino a quando non verrà effettuato l'ammodernamento e il quadruplicamento della linea ferroviaria); a confermare le attuali fermate del servizio eurostar ed intercity presso le stazioni di Arezzo, di Chiusi e di Orvieto; a non operare ulteriori tagli di risorse per scongiurare il rischio di marginalità di alcuni territori e a tutelare il diritto alla mobilità dei milioni di pendolari nel nostro Paese”.
“La situazione è in via di miglioramento – si legge ancora nella lettera dei parlamentari toscani e umbri – grazie soprattutto all'impegno e alle risorse delle Regioni Toscana e Umbria, e del quale vanno ringraziati in particolare gli assessori Riccardo Conti e Giuseppe Mascio. Ma per trarre un giudizio definitivo sul rispetto delle esigenze di mobilità di questi territori occorre avere un quadro orario preciso da mattina a sera, e da sera a mattina”.