Bubbico ribadisce l'impegno alla causa e annuncia l'apertura di un tavolo tecnico
di Max Brod
SIENA. Il caso Suvignano è recentemente arrivato in Parlamento con un’interpellanza urgente rivolta al Ministero dell’Interno, firmata da diversi onorevoli e presentata in aula, lo scorso 27 settembre, da Laura Garavini (PD). Nel documento si chiede “per quale motivo l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ha deciso per l’avvio di una procedura di vendita all’asta del bene, procedura che potrebbe correre il rischio di vederlo rientrare in possesso, anche attraverso prestanome, di esponenti delle mafie, rendendo vano un impegno pluriennale” E interrogando il Ministero: “se non si ritenga, al contrario, che debba invece darsi seguito all’assegnazione richiesta dalla Regione Toscana”.
Il viceministro dell’Interno Bubbico, che si era già speso a favore dell’assegnazione alla Regione Toscana, e alla modifica della norma, ha così risposto: “A questo proposito voglio ricordare che già personalmente mi sono occupato della questione in un recente incontro con il presidente del regione Toscana nel corso del quale è stata ribadita la priorità di valorizzare l’azienda agricola a tutto vantaggio delle comunità locali ed è stata disposta anche la sospensione della procedura di cessione dell’azienda attraverso l’evidenza pubblica”.
Bubbico non dimentica poi la normativa, fulcro del problema, che impedisce una veloce assegnazione agli enti locali di tutti i “beni aziendali” confiscati, a differenza dei “beni immobili”, e riconsce la “necessità di procedere alla modifica dell’attuale normativa, con l’obiettivo di superare la contraddizione tra la destinazione di beni immobili e di quelli aziendali prevedendo una disciplina unitaria”. Infine il viceministro annuncia “già nei prossimi giorni, verrà convocato presso il Ministero dell’interno un apposito tavolo tecnico con la partecipazione dell’Agenzia per i beni confiscati, dell’associazionismo antimafia e dei soggetti impegnati nella cooperazione e nel volontariato. Il lavoro di quel tavolo tecnico verrà poi proposto alla valutazione e alla condivisione con le regioni e gli enti locali”.
Al termine della risposta, l’onorevole Garavini si ritiene soddisfatta, e con lei i firmatari dell’interpellanza, gli onorevoli Rosato, Bindi, Gelli, Cenni, Dallai, Beni, Fontanelli, Giacomelli, Velo, Fossati, Verini, Simoni, Rocchi, Bonafè.