"Avrei personalmente preferito una norma che consentisse sia il matrimonio, che l’adozione anche a persone dello stesso sesso"
![](https://www.ilcittadinoonline.it/wp-content/uploads/originali/1410279609214.jpg)
SIENA. “Sabato sarò ad Arezzo.Ci sarò con le associazioni senesi che da sempre si impegnano. Ci sarò con tanti cittadini che chiedono al nostro Paese di svegliarsi, perché il tempo per dimostrare di essere un Paese civile sta per esaurirsi”. Così Susanna Cenni, parlamentare del Pd alla Camera, interviere per esprimere il suo sostegno alla mobilitazione in programma sabato 23 gennaio in Piazza San Jacopo ad Arezzo, per dare forza al traguardo dell’uguaglianza promossa da Arcigay Arezzo “Chimera Arcobaleno”, Arcigay Siena “Movimento Pansessuale” e Famiglie Arcobaleno con il supporto della Rete “Articolo 3” e della Rete.
“Nei prossimi giorni l’aula del Senato – prosegue Cenni – comincerà a votare il testo Cirinnà, perché finalmente dopo anni e anni di attese, di testi scritti e mai usciti da una commissione, una proposta di legge giunge in aula. Avrei personalmente preferito una norma che consentisse sia il matrimonio, che l’adozione anche a persone dello stesso sesso. Sono convinta che l’amore tra due persone, le regole e le modalità che si scelgono per amarsi, convivere e sostenersi a vicenda nella buona e nella cattiva sorte, nella salute e nella malattia, appartengano solo alla sfera individuale degli e delle interessate. Penso che il compito dello Stato sia quello di riconoscere queste scelte e di non interferire nella dimensione personale”.
“La laicità dello Stato è questo e molto altro – spiega la parlamentare del Pd – e che occorre fermarsi fuori dalla soglia delle scelte personali, sempre. E la Bibbia, l’unica Bibbia di chi siede in Parlamento si chiama Costituzione. Mi rendo anche conto della delicatezza del tema figli e adozioni. Ho l’abitudine di coltivare il dubbio e l’ascolto, quindi comprendo anche i dubbi che alcuni stanno esplicitando sulla singola questione. Se tutti ci ascoltassimo e ci dedicassimo alla comprensione forse i dubbi di tanti troverebbero risposta negli approfondimenti, ad esempio nell’appello di centinaia di docenti di diritto, giudici e magistrati italiani che ci ricordano come Strasburgo con la sentenza del 21 luglio 2015 ha condannato l’Italia per “inottemperanza all’obbligo positivo di dare attuazione ai diritti fondamentali alla vita privata e alla vita familiare delle coppie dello stesso sesso”, e precisano, qualora fosse ancora necessario che non si tocca affatto il tema della maternità surrogata, vietato nel nostro Paese, ma che soprattutto quei bimbi, figli di uno dei componenti delle coppie interessate, esistono e non possono e non devono essere cancellati dalla norma, e che anzi, devono avere protezione e tutela. La Stepchild adoption fa proprio questo ed è bene ricordare che c’è sempre la valutazione di un giudice a consentire ogni forma di adozione”.
“Con il testo Cirinnà – conclude Cenni – Siamo a un passo dal raggiungere un risultato importante, che non sarà perfetto, ma è un avanzamento. Un Paese civile non si ferma, va avanti. In tante piazze saremo insieme per dire questo e per ricordare che l’amore, quello di coppia e quello genitoriale, non può mai far paura. Io ci sarò, senza se e senza ma. Ci sarò anche perché sono una donna, una donna di sinistra”.