Il PDL senese è fortemente contrario a tale operazione che denota una scarsa programmazione economico/commerciale e che pone Siena in preda ai brividi del mercimonio, azione che non risponde né alla cultura della città né del nostro centro storico che non è neppure in grado di sopportate il traffico indotto dallo scarico e carico delle merci (cfr. Via Pantaneto).
La distribuzione come quella aperta in Pataneto e quella che si paventa in Camollia, non solo ha delle ripercussioni sui negozi, sugli abitanti e su tutto il territorio interessato, ma anche sull'indotto senese dei rifornimenti che vede sparire piano piano gli esercizi di riferimento costretti al loro ridimensionamento o addirittura a una chiusura derivante dall’abnorme concorrenza che ha i propri canali di rifornimento anche fuori provincia.
A Siena non vediamo un serio piano del commercio che tenga in considerazione il tessuto dei piccoli e tradizionali negozi, ma in questo ambito vediamo politiche tese a uniformarsi a una qualsiasi anonima città turistica, piena di souvenir e cianfrusaglie esotiche.
Che questa linea, perseguita negli anni dalla nostra amministrazione di sinistra sia sbagliata è riconosciuto anche dal nuovo programma di governo della Regione Toscana nel quale si legge testualmente “occorre fermare lo sviluppo di nuovi centri commerciali in assenza di una puntuale programmazione del territorio ispirata ai temi della sostenibilità e dell’identità”.
Il rappresentante senese del PDL porterà in Consiglio Regionale la richiesta che la grande distribuzione sia vincolata a offrire negli scaffali alte percentuali di prodotti locali e a considerare tali tipi di attività commerciali alla stessa stregua dei piccoli negozi esistenti (es. orari di apertura).
Il PDL chiede quindi per Siena politiche più rispettose dei senesi, dei commercianti e della città in generale: apriamo un dibattito.
Pietro Staderini
Coordinatore Comunale PDL – Siena