di Augusto Mattioli
SIENA. Sulla procedura per scelta del socio privato di maggioranza nella società che gestisce l’aeroporto di Ampugnano “sono state segnalate dagli organi competenti a questa amministrazione forti perplessità condivise dall’Enac (ente nazionale aviazione civile ndr.) e dal Ministero dell’economia e delle finanze”.
Questo passo è contenuto nella lettera che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha inviato alla società dell’aeroporto di Ampugnano, protocollata in uscita il 29 maggio e in entrata dalla società senese il 10 giugno. Una lettera che è stata resa nota questa mattina (14 luglio) in una conferenza stampa da Angela Bindi e Fiorino Iantorno, consiglieri comunali di Rifondazione comunista rispettivamente a Sovicille e Siena.
Una comunicazione che ha seguito quella inviata sempre alla società dell’aeroporto dall’Enac protocollata in arrivo il 20 maggio scorso e comunicata all’amministrazione comunale di Sovicille il 4 giugno. Alla quale il sindaco Alessandro Masi ha risposto con una richiesta di chiarimenti e di un incontro con il socio privato (Galaxi) e con i legali incaricati, “a tutela dell’attività di competenza dei soci pubblici”.
Tutto questo puntualizza Masi “stante la gravità della situazione presentata dall’Enac”. Che appunto aveva sottolineato “la procedura di privatizzazione messa in atto da codesta società non è stata rispettosa della normativa vigente presentando elementi di criticità relativamente alla necessità della preventiva approvazione da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti dello schema di selezione del socio privato e dello schema di accordo”secondo quanto prevede la legge.
Tornando alla comunicazione del Ministero si legge che “secondo quanto accertato dall’Enac nella procedura seguita sono stati applicati criteri con dettaglio poco approfondito, lasciando eccessiva discrezionalità per la scelta del socio. E’ stato inoltre rilevato che la scelta è caduta sull’offerta presentata dal soggetto che in precedenza aveva elaborato lo studio di fattibilità inerente lo sviluppo dell’aeroporto”.
Il che è, francamente, un modo strano di procedere.
Secondo Iantorno e Bindi il fondo Galaxi sulla base di quanto scritto da Enac e Ministero non dovrebbe essere il socio di maggioranza della società dell’aeroporto.
”E se questo è vero tutte le decisioni prese che fine fanno?“ si sono chiesti i due consiglieri. Che sottolineano: “Occorre stoppare e azzerare tutto”.
C’è da aggiungere che di recente si è dimesso dal suo incarico di presidente del Cda Enzo Viani un incarico che gli era stato conferito nel maggio del 2008 per la durata di tre anni e che prevedeva un compenso lordo di 30 mila euro annuali e un gettone di presenza di 400 euro. Una decisione le cui motivazioni non si conoscono.
I due consiglieri di Rifondazione hanno aggiunto che “sono in corso consultazioni con i nostri legali per vedere quali sono le prossime mosse da fare. Noi siano contrari all’ampliamento dell’impianto ma intanto facciamo questa battaglia procedurale in nome della trasparenza. Tra l’altro – aggiunge Bindi – da tempo chiediamo di avere il bilancio della società dell’aeroporto ma senza risultati”.
In risposta alla conferenza stampa di Rifondazione è arrivata una nota ufficiale della società dell’aeroporto. Che getta acqua sul fuoco e cerca, anche se non entra in particolari, di sdrammatizzare il quadro preoccupante presentato da Iantorno e Bindi. “In merito al processo di privatizzazione della società Aeroporto di Siena Spa – vi si legge- la Società ha già fornito al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Ministero dell'Economia e all'Enac tutti gli elementi necessari per chiarire le problematiche evidenziate.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha valutato positivamente la risposta fornita dalla Società di gestione ed è in attesa di un confronto con il Ministero dell'Economia per definire l'istruttoria.In questa fase Aeroporto di Siena Spa sta collaborando con le amministrazioni coinvolte, aspettando con serenità la positiva conclusione della vicenda”.