SIENA. Ci sono anche ricercatori dell'Università di Siena nel team internazionale (USA, Italia, Germania e Nuova Zelanda), che ha pubblicato su “Nature” uno studio sulla relazione tra concentrazione di CO2 e stabilità dei ghiacci della calotta antartica.
I risultati della ricerca, pubblicati sul numero del 19 marzo della rivista, sono basati sullo studio geologico e geofisico delle carote di sedimenti raccolte in un pozzo profondo 1280 metri nella regione del McMurdo Sound, nel Mare di Ross. Questo pozzo, l'unico ad oggi realizzato al di sotto di una piattaforma di ghiaccio, è frutto della prima stagione di perforazione del programma denominato ANDRILL (ANtarctic DRILLing) a cui partecipano diversi ricercatori di università e di enti di ricerca italiani. Tra questi il professor Franco Maria Talarico e il professor Claudio Ghezzo dell'Università di Siena, attivi con il loro team di ricerca e con ruoli di coordinamento a livello internazionale e nazionale nel programma ANDRILL e nell'ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA) del Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica.
Difficile al momento prevedere se l'inizio di un futuro brusco collasso dei ghiacci antartici avverrà tra un secolo oppure nel prossimo millennio in dipendenza ai futuri livelli di CO2 in atmosfera. Tuttavia le nuove informazioni paleoclimatiche fornite dal programma di ricerca ANDRILL costituiscono un tassello fondamentale per la conoscenza dei cambiamenti climatici e degli effetti del riscaldamento globale.
I risultati della ricerca, pubblicati sul numero del 19 marzo della rivista, sono basati sullo studio geologico e geofisico delle carote di sedimenti raccolte in un pozzo profondo 1280 metri nella regione del McMurdo Sound, nel Mare di Ross. Questo pozzo, l'unico ad oggi realizzato al di sotto di una piattaforma di ghiaccio, è frutto della prima stagione di perforazione del programma denominato ANDRILL (ANtarctic DRILLing) a cui partecipano diversi ricercatori di università e di enti di ricerca italiani. Tra questi il professor Franco Maria Talarico e il professor Claudio Ghezzo dell'Università di Siena, attivi con il loro team di ricerca e con ruoli di coordinamento a livello internazionale e nazionale nel programma ANDRILL e nell'ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA) del Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica.
Difficile al momento prevedere se l'inizio di un futuro brusco collasso dei ghiacci antartici avverrà tra un secolo oppure nel prossimo millennio in dipendenza ai futuri livelli di CO2 in atmosfera. Tuttavia le nuove informazioni paleoclimatiche fornite dal programma di ricerca ANDRILL costituiscono un tassello fondamentale per la conoscenza dei cambiamenti climatici e degli effetti del riscaldamento globale.