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di Augusto Mattioli
SIENA. Da qualche tempo nella Valdelsa senese c’è una maggiore richiesta di cocaina. Un mercato interessante per il gruppo di albanesi che avevano organizzato un giro di spaccio, “una vera e propria centrale” la definisce la polizia, che stamani (14 ottobre) ha annunciato gli ultimi risultati del proprio lavoro di investigazione, l’operazione Off Road coordinata dal sostituto procuratore della repubblica Nicola Marini.
Tre gli arrestati, di cui due albanesi con regolare permesso di soggiorno e un uomo originario della Campania ma residente a Colle Valdelsa, Un quarto cittadino albanese non è stato arrestato perche irreperibile.
Gli arrestati sono Abele Esposito Maiello 37 anni di origini campane, residente a Colle di Val d’Elsa consumatore di cocaina ma che aveva instaurato rapporti con il gruppo albanese che spacciava per acquistare la coca. Faik Tha sihanjari, detto “Tiku”, 21 anni, albanese, abitante in Colle di Val d’Elsa, con permesso di soggiorno regolare in Italia essendo padre di una bambina italiana avuta da una donna valdelsana. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata eseguita presso il Carcere di “Santo Spirito” di Siena, dove è detenuto essendo stato arrestato il 27 giugno scorso dai Carabinieri di Colle: in quella circostanza, l’avevano sorpreso in compagnia di un suo connazionale con 4 grammi circa di cocaina pronta per essere ceduta a terzi.
Terzo arrestato Armelind Prifti, detto “Armando”, 26 anni, albanese domiciliato in Colle di Val d’Elsa anche lui con permesso di soggiorno regolare e titolare di un’impresa individuale nel settore edile, al quale la misura cautelare della custodia in carcere è stata notificata presso la Casa Circondariale di Como, dove era già detenuto in seguito all’arresto, effettuato il 15 luglio scorso, da militari della Guardia di Finanza che lo avevano sorpreso mentre trasportava, a bordo dell’autovettura da lui utilizzata, circa 9 chili di marijuana.
Marini si è detto preoccupato per il fatto che l’attività di spaccio sia stata fatta da persone con permesso di soggiorno. “La loro penetrazione nel territorio – ha detto – rispetto ai clandestini è molto più profonda”. I tre comunque non costituivano come ha detto il questore Massimo Bontempi un’associazione a delinquere ma comunque erano collegati tra di loro.
Gli arresti annunciati questa mattina fanno parte di un investigazione più ampia iniziata alla fine dello scorso anno che aveva portato all’arresto l’11 aprile scorso di un albanese di 31 anni Eduart Velaj, detto “Eddy”, anche lui con permesso di soggiorno regolare. Gli investigatori sono arrivati a lui perché insospettiti dalla sua considerevole disponibilità di denaro e dall’alto tenore di vita condotto pur essendo muratore.
L’uomo era a trovare i canali giusti per rifornirsi di cocaina facendola arrivare in Valdelsa da Firenze. Poi la vendeva agli spacciatori al dettaglio o anche a singoli consumatori, ricevendoli nella propria abitazione a Colle Val d’Elsa, oppure incontrandoli a bordo della propria autovettura, un fuoristrada, che ha dato il nome all’operazione. È proprio in occasione di una delle consegne di droga che gli uomini della Squadra Mobile di Siena lo hanno arrestato sequestrandogli più di 35 grammi di cocaina e l’auto.
Un altro arresto era stato fatto dalla polizia il 30 maggio scorso. Si tratta di Gjoleka Misiraj, rintracciato alla stazione ferroviaria di Poggibonsi, dopo circa due mesi di indagini. L’uomo, infatti, oltre a fare affari con gli altri albanesi appartenenti al gruppo, si appoggiava a loro, essendo latitante. Era infatti ricercato in campo internazionale in seguito ad un ordine di cattura emesso dal Tribunale di Berat (Albania) il 6 giugno 2003, per i reati di omicidio premeditato in concorso e possesso illegale di armi perché secondo le autorità albanesi nel 1997, assieme a due suoi connazionali, aveva ucciso a colpi di arma da fuoco, ad Allambres di Fier (Albania), Kastriot Shehe albanese, ritenuto a sua volta responsabile dell’omicidio, commesso circa un mese prima, del fratello di uno dei due complici del catturando.
Fatti i conti, le indagini hanno portato alla denuncia di otto persone cinque delle quali albanesi, tutte responsabili a vario titolo di detenzione per spaccio e cessione di droga. Infine sempre nel corso delle indagini, è stata eseguita una perquisizione domiciliare a Firenze, a carico del cittadino albanese individuato come una delle fonti di rifornimento della droga arrivava in Val d’Elsa.