SIENA. Le bancarelle di paese o quelle in sosta lungo le strade più trafficate. I concerti all’aperto e le tante manifestazioni di piazza che, soprattutto d’estate, si susseguono anche in ogni angolo della provincia di Siena. Sono davvero tanti i casi potenzialmente interessati dal divieto di somministrazione e vendita di alcolici su aree pubbliche, destinato ad entrare in vigore da domani. Niente più vino sfuso od in bottiglia, niente più degustazioni sotto le stelle d’agosto, cene all’aperto solo con acqua e bibite: dai commercianti ambulanti agli organizzatori di eventi, tutti chiamati ad adeguarsi. Un’impennata proibizionista improvvisa ed inopportuna, che rischia di condizionare pesantemente ciò che resta della stagione estiva.
“E’ l’effetto della Legge comunitaria 88/2009 – spiega Anna Tani, responsabile Legislativo di Confesercenti Siena – dal 29 luglio, vendere o servire alcolici su spazi pubblici che non siano pertinenze di bar o ristoranti può comportare sanzioni oscillanti da 2 a 12mila euro, che raddoppiano dopo mezzanotte. Alla Camera è pronto un emendamento che ridimensionerebbe la portata del provvedimento, ma l’agenda estiva del Parlamento è ormai stretta, e si rischia di non vederne l’approvazione prima di settembre”.
La materia non è semplicissima e, per il nostro territorio in particolare, chiama in causa il Testo unico di Pubblica Sicurezza ed il Codice regionale del Commercio, oltre alla Legge Comunitaria: “molto dipenderà dal tipo di interpretazione, e quindi di applicazione che le autorità competenti vorranno dare al disposto normativo – aggiunge Tani – non è chiaro se potranno salvarsi le iniziative allestite da soggetti dotati di autorizzazione alla somministrazione temporanea, simili a quelle dei pubblici esercizi. Di certo, salvo novità immediate, questa situazione rivoluzionerà l’attività di migliaia di operatori”.
Tra questi, molti commercianti ambulanti: “vendere o somministrare vino anche dalle bancarelle ha una rilevanza speciale per un territorio come il nostro – commenta Mario Stolzi, responsabile Sindacale Commercio di Confesercenti Siena – questo impedimento improvviso crea non solo un danno enorme ai piccoli esercenti, ma svalorizza anche una parte d’identità locale, con tutto quello che ne consegue. Chiediamo agli amministratori locali di attivarsi per fare tutto il possibile contro questa situazione, anche adottando provvedimenti appositi, in linea con quanto sta avvenendo in altre parti d’Italia”.
“E’ l’effetto della Legge comunitaria 88/2009 – spiega Anna Tani, responsabile Legislativo di Confesercenti Siena – dal 29 luglio, vendere o servire alcolici su spazi pubblici che non siano pertinenze di bar o ristoranti può comportare sanzioni oscillanti da 2 a 12mila euro, che raddoppiano dopo mezzanotte. Alla Camera è pronto un emendamento che ridimensionerebbe la portata del provvedimento, ma l’agenda estiva del Parlamento è ormai stretta, e si rischia di non vederne l’approvazione prima di settembre”.
La materia non è semplicissima e, per il nostro territorio in particolare, chiama in causa il Testo unico di Pubblica Sicurezza ed il Codice regionale del Commercio, oltre alla Legge Comunitaria: “molto dipenderà dal tipo di interpretazione, e quindi di applicazione che le autorità competenti vorranno dare al disposto normativo – aggiunge Tani – non è chiaro se potranno salvarsi le iniziative allestite da soggetti dotati di autorizzazione alla somministrazione temporanea, simili a quelle dei pubblici esercizi. Di certo, salvo novità immediate, questa situazione rivoluzionerà l’attività di migliaia di operatori”.
Tra questi, molti commercianti ambulanti: “vendere o somministrare vino anche dalle bancarelle ha una rilevanza speciale per un territorio come il nostro – commenta Mario Stolzi, responsabile Sindacale Commercio di Confesercenti Siena – questo impedimento improvviso crea non solo un danno enorme ai piccoli esercenti, ma svalorizza anche una parte d’identità locale, con tutto quello che ne consegue. Chiediamo agli amministratori locali di attivarsi per fare tutto il possibile contro questa situazione, anche adottando provvedimenti appositi, in linea con quanto sta avvenendo in altre parti d’Italia”.