Un intervento del segretario provinciale Prc di Arezzo, Fausto Tenti
AREZZO. A parte la rima del titolo, nella “diatriba” Ceccarelli-Scaramelli sul sito dove costruire la nuova fantomatica Stazione TAV Medioetruria, a noi pare abbia ragione il pragmatismo di Fabianelli: il Presidente della locale Confindustria, infatti, grazie anche agli studi dell’Ing. Cardinali, sembra propendere verso la rapida ed economica soluzione di far fermare alla stazione di Arezzo alcune coppie di treni veloci, mediante un suo adattamento allo scopo.
Qualche milione di euro contro i 50-60 milioni che – siamo pronti a scommettere, essendo purtroppo l’Italia un Paese dove le reali spese pubbliche se va bene raddoppiano rispetto alle previsioni – occorreranno per una vera e propria cattedrale nel deserto, termine abusato ma che rende però l’idea della megalomania che alberga nella mente dei politici che purtroppo ci governano…Per 5 (cinque) minuti di tempo effettivo risparmiato, qualunque persona di buon senso, pur obnubilata da un senso di onnipotenza, ringrazierebbe per il lavoro svolto e congederebbe la commissione tecnica per Medioetruria!
L’assai simile precedente della Stazione TAV Mediopadana nei pressi di Reggio Emilia dovrebbe, almeno in teoria, aver insegnato qualcosa…Il costo preventivato nel 2002 era di circa 38,8 milioni di euro (escluso il parcheggio): l’8.6.2013, all’inaugurazione, erano stati spesi (sempre escluso il parcheggio) oltre 79 milioni di euro e a tutt’oggi i lavori sono ancora in corso…Anche lì – come qui – la retorica è stata sparsa a piene mani: “per usare la splendida Mediopadana le persone arriveranno, oltre che da Reggio Emilia, da Modena, Parma, Bologna, Mantova, migliaia e migliaia alla settimana”, o “questa meraviglia sarà il biglietto da visita di Reggio verso il mondo”, oppure ancora “essa rappresenta il segno che l’Italia ce la può fare” (ndr. quest’ultima frase mi ricorda qualcuno…). Invece, nel 2014, i viaggiatori giornalieri dichiarati sono 1.500, su ogni treno salgono in media 48 persone, insomma c’è qualcosa che non va…Ma niente paura, la stazione aspettava l’EXPO, con la solita previsione che parlava di orde di modenesi, di parmigiani, di bolognesi, di mantovani che avrebbero invaso la Mediopadana (sita in loc. Mancasale, periferia nordest di Reggio) per recarsi a Milano e che avrebbero saturato i 650 stalli del parcheggio. Invece, chi c’è stato davvero in quella stazione, racconta tutt’altro: posti auto trovati subito, bar vuoto con di fronte l’infopoint su EXPO (i rendering sul web lo mostravano sempre strapieno di gente sorridente, evidentemente c’è poco da ridere…) l’atrio – con pavimento a sampietrini – desolatamente deserto, meno di 20 passeggeri in attesa nei 2 binari…Non si tratta di lesa maestà verso il famoso Architetto Calatrava – il progettista della stazione – ma, come scrive il New York Times Magazine, “a differenza di altri esempi di architettura monumentale, le infrastrutture per i trasporti vengono giudicate non per l’aspetto, ma per come funzionano”.
Quindi, almeno per una volta, speriamo che la nostra classe dirigente politica dimostri saggezza e avvedutezza, evitando di buttare via i (pochi) soldi pubblici nella costruzione di un mausoleo in mezzo al nulla, adeguando – come chiede appunto Fabianelli – la stazione esistente e impegnandosi con RFI e Italo a farvi dirottare i super treni. Magari, se ci fosse qualche soldo da investire nel trasporto su ferro, chiediamo loro di utilizzarlo per quei poveri cristi dei pendolari, costretti a viaggiare in carrozze-carri-buoi ghiacciati d’inverno, bollenti d’estate, sporchi da paura e in ritardo permanente ed effettivo…
Fausto Tenti (Segretario provinciale PRC di Arezzo)