"Vicini alle famiglie dei due militi colpiti nell'adempimento del proprio dovere"
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SIENA. Da Roberto Rubegni, segretario provinciale dei Riforrmisti di Siena, riceviamo e pubblichiamo.
“I Riformisti di Siena, tutto il Partito Socialista Italiano, esprimono piena ed incondizionata vicinanza e solidarietà all’Arma dei Carabinieri, colpita dal gesto di un gruppo di folli nel grossetano, che ha segnato profondamente tutti loro e soprattutto i familiari dei due Carabinieri coinvolti, ai quali ci stringiamo, ben comprendendo i terribili momenti che stanno vivendo. Questi tragici fatti di cronaca ci ricordano in modo brutale quanto sia importante la quotidiana opera di pattugliamento delle strade, di controllo del territorio e quanto sia centrale il lavoro delle forze dell’ordine per la sicurezza di tutti i cittadini, così come i rischi che quotidianamente essi corrono nel loro lavoro e nell’adempimento del proprio dovere. Tali momenti riportano alla mente episodi che lasciarono nello sgomento e nel lutto tutta la nostra comunità, come l’uccisione dei Carabinieri Forziero e Campanile avvenuta per mano di un folle il 1 giugno 1990, così come la strage di Monteroni del gennaio 1982, quando un gruppo di terroristi lasciò sulla strada i Carabinieri Terzilli e Savastano. Tutto ciò sottolinea ancora di più l’importanza del loro lavoro, la centralità delle forze dell’ordine nella società civile e allo stesso tempo devono essere un monito verso il futuro, affinché mai più episodi del genere accadano”.
“I Riformisti di Siena, tutto il Partito Socialista Italiano, esprimono piena ed incondizionata vicinanza e solidarietà all’Arma dei Carabinieri, colpita dal gesto di un gruppo di folli nel grossetano, che ha segnato profondamente tutti loro e soprattutto i familiari dei due Carabinieri coinvolti, ai quali ci stringiamo, ben comprendendo i terribili momenti che stanno vivendo. Questi tragici fatti di cronaca ci ricordano in modo brutale quanto sia importante la quotidiana opera di pattugliamento delle strade, di controllo del territorio e quanto sia centrale il lavoro delle forze dell’ordine per la sicurezza di tutti i cittadini, così come i rischi che quotidianamente essi corrono nel loro lavoro e nell’adempimento del proprio dovere. Tali momenti riportano alla mente episodi che lasciarono nello sgomento e nel lutto tutta la nostra comunità, come l’uccisione dei Carabinieri Forziero e Campanile avvenuta per mano di un folle il 1 giugno 1990, così come la strage di Monteroni del gennaio 1982, quando un gruppo di terroristi lasciò sulla strada i Carabinieri Terzilli e Savastano. Tutto ciò sottolinea ancora di più l’importanza del loro lavoro, la centralità delle forze dell’ordine nella società civile e allo stesso tempo devono essere un monito verso il futuro, affinché mai più episodi del genere accadano”.