Esperienze di psicodramma per 230 studenti provenienti da 7 istituti scolastici delle medie superiori di Siena e da un istituto di Poggibonsi
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SIENA. Il 9 novembre prossimo si conclude, con un incontro assembleare all’aula magna del Liceo Scientifico Galileo Galileidi Siena, l’esperienza di “socioplay” intitolata “Il rischio della felicità” che ha visto coinvolti circa 230 studenti provenienti da 7 istituti scolastici delle medie superiori di Siena e da un istituto di Poggibonsi all’Orto de’ Pecci lo scorso 21 ottobre come intervento di prevenzione dei comportamenti a rischio diffusi tra i giovani.
L’esperienza è stata realizzata dalla Consulta Provinciale degli Studenti di Siena insieme al SerT della USL7 e Plays (Istituto per lo psicodramma ad orientamento dinamico) di Roma, in collaborazione con l’Associazione Con-Tatto di Siena e la Coop Sociale La Proposta, e con il patrocinio del Comune di Siena e della Società della Salute Zona Senese.
Gli studenti, con le tecniche dello psicodramma, la partecipazione attiva di due grandi pappagalli parlanti TETO e ISIDE e la direzione dello psicoterapeuta Ottavio Rosati direttore dell’Istituto per lo Psicodramma ad Orientamento Dinamico, hanno realizzato il socioplay esprimendo pensieri ed emozioni rispetto al tema della felicità e proiettandosi, attraverso il gioco, nel loro futuro, dando voce alle aspettative, ai timori e cercando di definire i propri obiettivi in relazione anche al rapporto con la generazione degli adulti.
“All’interno della società odierna, caratterizzata da dinamiche psicosociali sempre in continua evoluzione e da difficoltà di adattamento ai veloci cambiamenti imposti dalla cultura emergente, – spiega Luciana Santioli psicologa del Sert Senese referente Usl per il progetto – assistiamo sempre più alla diffusione di comportamenti a rischio e anti-sociali. Risultano quindi necessari interventi volti alla prevenzione, per limitare l’insorgenza di tale fenomeno e di rendere i giovani più consapevoli delle loro scelte. Piuttosto che parlare dei comportamenti a rischio e di dire cosa “non si dovrebbe fare”, – conclude la Santioli – abbiamo pensato di ribaltare i termini della questione e di offrire agli studenti uno spazio, volutamente per parlare di sè, per “mettere in scena” la loro immagine del futuro.”
L’intera esperienza è stata ripresa in video e fotografata. Il video finale andrà in rete sul web.
Come si è svolto il socioplay
La partecipazione attiva dei due grandi pappagalli parlanti TETO e ISIDE è stata di stimolo ed ha catalizzato l’attenzione degli studenti facilitando l’espressione spontaneamente in cui il gruppo, in compagnia anche degli insegnanti, elaborerà ciò che è accaduto.
Dopo alcuni giochi di ruolo, gli organizzatori hanno distribuito nel modo più casuale possibile dei fogli colorati contenenti indicazioni bibliografiche e cinematografiche su come cercare la felicità e reagire ai momenti difficili della vita. I ragazzi sono stati invitati a scambiarsi i fogli in modo da avere ognuno una copia di ogni pagina attivando così un passaggio dal caos all’ordine.
L’esperienza è poi continuata con la distribuzione di una rosa per ciascun studente, il direttore del socioplay, Ottavio Rosati, ha quindi invitato ogni membro del gruppo a scrivere a se stesso una lettera in cui elencare speranze e obiettivi di felicità.
A questo punto c’è stato il movimento di tutto il gruppo dall’Orto de’ Pecci a Piazza Il Campo per un’interessante gioco di interazione con la popolazione: ogni ragazzo doveva cercare un passante che, in cambio del fiore, accettasse di prendere la sua lettera, portarla a casa, leggerla, scrivere due righe di commento e spedirgliela indietro.
La consegna si è conclusa così: “Questa persona sarà il vostro Mentore Postale. Dategli una moneta da un euro per comprare un francobollo da sessanta centesimi con cui affrancare la lettera e spedirla. Dite al vostro Mentore Postale che dei quaranta centesimi di resto può fare ciò che vuole.” Si realizza così un doppio test psicosociale che, oltre ad indagare sui vissuti e sulle aspettative dei giovani, va ad analizzareil loro rapporto col mondo degli adulti e la capacità di questi di ascoltarli, stimolarli, guidarli, rispondendo in modo creativo e spontaneo alla loro “inusuale” richiesta.