“La risposta alla nostra interrogazione – aggiungono i due deputati senesi – presenta un quadro conoscitivo analitico della situazione dell’Ateneo senese che il governo ha preso in esame attraverso la richiesta di documenti contabili trasmessi dal Rettore lo scorso 12 novembre e, successivamente, lo scorso 28 gennaio. Il Ministero dell’Università precisa che il disavanzo al 31 dicembre 2007 è pari a 20milioni e 927.248 euro, mentre il debito Inpdap, comprensivo di sanzioni e di interessi, ammonta a 98milioni e 972.935 euro. Il debito Irap, infine, comprensivo anch’esso di sanzioni e di interessi, è pari a 27milioni e 78.870 euro. Nel caso di rateizzazione dei debiti del 2004 e 2005, più morosi, e di pagamento in un’unica soluzione dei debiti riferiti al 2006 e al 2007, l’importo dovuto, aggiornato al 31 gennaio 2009, viene quantificato in 161 milioni e 307.445 euro. In caso di pagamento in un’unica soluzione dei debiti per gli anni 2004 e 2005 e la rateizzazione dei debiti del 2006 e del 2007, l’importo del debito, aggiornato al 31 gennaio 2009, viene quantificato in 160 milioni e 582.389 euro”.
“Prendiamo atto e condividiamo, con molto dispiacere – continuano Ceccuzzi e Cenni – le valutazioni finali contenute nella risposta del governo dalle quali si può leggere, in maniera velata, che non si può del tutto escludere che l’Università di Siena possa ottenere un contributo straordinario. Come si vede, la nostra proposta di legge non è affatto priva di senso e rimane inspiegabile la freddezza con la quale è stata accolta, specie da chi ne trarrebbe vantaggio”.
“Nella risposta all’interrogazione – concludono i due deputati democratici – il Miur afferma che ‘la ricchezza della storia e della tradizione dell’Università di Siena non può in alcun modo rappresentare un’attenuante rispetto allo stato del bilancio dell’Ateneo, ma, anzi, ne costituisce un’aggravante che le autorità competenti valuteranno con il dovuto rigore’. La voce ufficiale del governo che coinvolge due Ministeri, come quelli dell’Economia e dell’Università, mette al riparo da ogni strumentalizzazione politica le nostre considerazioni e colloca, al contrario, nella lotta politica legittima, ma di parte, le ripetute esternazioni del senatore Gaetano Quagliariello, che vengono contraddette ogni volta che il governo mette nero su bianco”.