SIENA. CGIL FP, CISL FP, UIL FPL e RSU hanno convocato per domani 23 Dicembre 2014 dalle ore 10,30 alle 11,30 un’assemblea-presidio-flash mob dei dipendenti della Provincia di Siena davanti alla Prefettura in Piazza del Duomo.
“Dopo il presidio effettuato in Regione Toscana il 15 Dicembre e dopo aver occupato la sede istituzionale della Provincia il 18 dicembre – annunciano i sindacati – proseguiamo la mobilitazione e la lotta per contrastare il DDL di Stabilità che oggi comincia il suo percorso alla Camera dopo aver ottenuto la fiducia al Senato. La protesta di domani sarà in contemporanea dinanzi a tutte le Prefetture Italiane”.
“In questo provvedimento – spiegano CGIL FP, CISL FP, UIL FPL e RSU – permangono i devastanti tagli alle risorse che opereranno sui servizi ai cittadini per le Regioni, le Province e i Comuni e nulla cambia rispetto alla reale preoccupazione sulla sorte dei dipendenti provinciali che entrano (almeno il 50%) in una deriva ricollocatoria tra gli Enti della PA incerta e indefinita, che si concluderà nel 2017 con la messa in disponibilità definitiva e la successiva inevitabile perdita del posto di lavoro”.
“Il Governo – incalzano le sigle sindacali – dica la verità: le tasse aumenteranno e i servizi pubblici anche essenziali si ridurranno drasticamente per arrivare a sparire; al contempo si mettono a rischio i livelli occupazionali”.
“Chiederemo di essere ricevuti da sua Eccellenza il Prefetto – continuano i sindacati – affinché trasmetta la nostra posizione e la nostra protesta di cittadini e lavoratori al Governo, che domani, in virtu’ delle pressanti proteste, ha convocato le Segreterie Nazionali di CGIL, CISL e UIL. Tutto ciò porteremo anche all’incontro previsto questo pomeriggio in Regione Toscana con il Governatore Rossi. I lavoratori delle Province e le loro Rappresentanze Sindacali non sono assolutamente rassegnati e disponibili a questa deriva, ma sono vivi e faranno sentire la loro voce e la loro protesta con ulteriori e più incisive azioni di lotta per tutelare i servizi ai cittadini e i posti di lavoro”.