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SIENA. Da RSU d'Ateneo – CISAL – CISL – CISAPUNI – FLC-CGIL – RdB/USB P.I. – UGL – UIL-PA-UR riceviamo e pubblichiamo.
"Invitiamo a partecipare al corteo a alla manifestazione tutte le componenti della comunità universitaria e i cittadini.
Estendiamo l'invito a una partecipazione attiva anche ai rappresentanti delle istituzioni e delle forze politiche. Partenza ore 13,30 – ingresso del Rettorato (via Banchi di Sotto, 55). Il corteo toccherà tutte le sedi istituzionali presenti in città. Un'unica voce per gridare l'assoluta esigenza di uscire di dalla crisi e il diritto a un futuro fatto di stabilità.
Come lavoratori RIVENDICHIAMO:
– il rispetto dei nostri diritti sindacali, a partire dal rispetto delle norme contrattuali;
– il rispetto del nostro ruolo di dipendenti pubblici
– il diritto ad un futuro all'interno di una istituzione pubblica
– il rispetto della nostra dignità e del nostro lavoro
– il rispetto della nostra Università come istituzione pubblica da parte delle forze politiche nazionali e locali
– il diritto a conoscere il nostro futuro
AD OGGI HANNO PAGATO:
– le lavoratrici ed i lavoratori della cooperativa solidarietà
– le colleghe e i colleghi a tempo determinato
– gli ex-stabilizzandi
– i collaboratori esperti linguistici, CEL
– i precari della didattica e della ricerca
Ora cominciano a farla pagare alle persone con un contratto a tempo indeterminato.
PER QUESTO CHIEDIAMO:
– rapidità nell'avvio nello svolgimento dei processi, durante i quali ci dichiareremo parte civile, per conoscere finalmente chi dovrà pagare al
posto nostro per questa situazione;
– il ritiro immediato dei tagli ai fondi di finanziamento alle Università che oltre a mettere in difficoltà l'Ateneo di Siena, metteranno in seria difficoltà altri Atenei italiani;
– il ritiro immediato della proposta di legge n. 1905, riforma dell'Università/riforma Gelmini;
– l'avvio di una politica reale di finanziamento delle Università e della Ricerca;
– il ritiro della legge 150, riforma Brunetta, che attacca i lavoratori pubblici nel loro ruolo e che, in questa situazione di crisi, unita al blocco contrattuale derivante dalla finanziaria causeranno perdite stipendiali pesanti per i dipendenti pubblici nei prossimi tre anni;
– far continuare a vivere la qualità nel nostro Ateneo".
"Invitiamo a partecipare al corteo a alla manifestazione tutte le componenti della comunità universitaria e i cittadini.
Estendiamo l'invito a una partecipazione attiva anche ai rappresentanti delle istituzioni e delle forze politiche. Partenza ore 13,30 – ingresso del Rettorato (via Banchi di Sotto, 55). Il corteo toccherà tutte le sedi istituzionali presenti in città. Un'unica voce per gridare l'assoluta esigenza di uscire di dalla crisi e il diritto a un futuro fatto di stabilità.
Come lavoratori RIVENDICHIAMO:
– il rispetto dei nostri diritti sindacali, a partire dal rispetto delle norme contrattuali;
– il rispetto del nostro ruolo di dipendenti pubblici
– il diritto ad un futuro all'interno di una istituzione pubblica
– il rispetto della nostra dignità e del nostro lavoro
– il rispetto della nostra Università come istituzione pubblica da parte delle forze politiche nazionali e locali
– il diritto a conoscere il nostro futuro
AD OGGI HANNO PAGATO:
– le lavoratrici ed i lavoratori della cooperativa solidarietà
– le colleghe e i colleghi a tempo determinato
– gli ex-stabilizzandi
– i collaboratori esperti linguistici, CEL
– i precari della didattica e della ricerca
Ora cominciano a farla pagare alle persone con un contratto a tempo indeterminato.
PER QUESTO CHIEDIAMO:
– rapidità nell'avvio nello svolgimento dei processi, durante i quali ci dichiareremo parte civile, per conoscere finalmente chi dovrà pagare al
posto nostro per questa situazione;
– il ritiro immediato dei tagli ai fondi di finanziamento alle Università che oltre a mettere in difficoltà l'Ateneo di Siena, metteranno in seria difficoltà altri Atenei italiani;
– il ritiro immediato della proposta di legge n. 1905, riforma dell'Università/riforma Gelmini;
– l'avvio di una politica reale di finanziamento delle Università e della Ricerca;
– il ritiro della legge 150, riforma Brunetta, che attacca i lavoratori pubblici nel loro ruolo e che, in questa situazione di crisi, unita al blocco contrattuale derivante dalla finanziaria causeranno perdite stipendiali pesanti per i dipendenti pubblici nei prossimi tre anni;
– far continuare a vivere la qualità nel nostro Ateneo".