Il membro della direzione dei radicali Italiani replica al sindaco sulla questione dell'ineleggibilità
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SIENA. Il sindaco Bruno Valentini, commentando il ricorso da me presentato sulla sua ineleggibilità, dichiara: “Non è una novità da parte dell’opposizione che non rispetti il risultato elettorale, rimettendolo in discussione in via giudiziaria, cosa che ci fa perdere solo tempo, distogliendo l’attenzione dai temi principali”.
Che dire di una tale risposta: scontata e di poca fantasia. Ma sicuramente si può affermare che il sindaco dimentica, o probabilmente non conosce, la storia radicale. I radicali nella loro lunga storia, una storia che dura da oltre sessant’anni, hanno fatto sempre battaglie per la legalità, la trasparenza e il rispetto massimo delle istituzioni.
Basterebbe ricordare che lo scorso anno, grazie a due radicali, i consiglieri Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, è caduta la giunta Polverini per motivi di legalità e di trasparenza. Eppure, i radicali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo sapevano che con molta probabilità non sarebbero stati rieletti, come è effettivamente accaduto.
Caro sindaco è vero che durante la campagna elettorale ho appoggiato con convinzione il candidato Eugenio Neri ma è altrettanto vero che come radicale sono in grado di rispettare in pieno l’esito elettorale. Il problema è un altro, come ho già detto, è una questione di legalità, e se vogliamo, morale; la vicenda della sua decadenza e non delle sue dimissioni da sindaco di Monteriggioni, ottenuta con la nomina a presidente di una società a totale partecipazione del comune amministrato con le dimissioni “improvvise” del precedente presidente Franco Caruso che poi con la sua nomina di sindaco di Siena è ritornato a ricoprire la sua vecchia carica di presidente della società può sollevare qualche dubbio di legalità e forse un uso improprio delle istituzioni.
Giulia Simi, membro della direzione di Radicali Italiani