di Augusto Mattioli
SIENA. A otto anni dalla morte avvenuta il 14 settembre, Siena ricorda, con una serie di iniziative che si svolgeranno al Santa Maria della Scala, Rocco Derek Barnabei, il giovane americano condannato alla pena capitale con l’accusa di avere ucciso la sua fidanzata. Un‘accusa alla quale si era sempre dichiarato estraneo. Allora la città di Siena si mobilitò con le sue istituzioni per i legami che la famiglia Barnabei aveva avuto nel lontano passato con la provincia senese. Tanto da dar vita alla fondazione Barnabei di cui è presidente onorario la madre Jane Barnabei. Una fondazione che ha operato per la moratoria – che l’Onu ha votato mesi fa – per l’abolizione della pena di morte e per promuovere la cultura dei diritti con iniziative culturali, attività nelle scuole su tema e nelle università e campagne di solidarietà su singoli casi.
Il programma presentato questa mattina a Palazzo Berlinghieri,da Anna Carli, presidente della Fondazione (hanno partecipato anche il sindaco Maurizio Cenni, il presidente della Fondazione Montepaschi Gabriello Mancini, Fabrizio Vigni che si è occupato fin dall’inizio della tragica storia di Rocco, il vicepresidente della stessa Fondazione Flavio Mocenni), prevede per il il 14 settembre un concerto dell’Accademia Chigiana, dedicato a Rocco Barnabei, mentre il giorno successivo verrà proiettato un video di Manuela Procaccia e Paola La Rosa e, a seguire, si terrà una tavola rotonda che farà il punto sulla pena di morte nel mondo dopo la moratoria dell’Onu. Parteciperanno Alfredo Biondi, Ferdinando Imposimato, Mario Marazziti, Riccardo Nencini e il giornalista Giancarlo Santalmassi. Alle manifestazioni saranno presenti la madre e il fratello di Rocco Barnabei che porteranno la loro testimonianza. .