SIENA. Oggi (1 giugno), con una messa solenne celebrata nella chiesa “San Bartolomeo in Campansi”, officiata da monsignor Mauro Tramontano, cappellano militare della Regione Carabinieri Toscana, verrà commemorato il 19° anniversario dell’eccidio dei Carabinieri Nicola Campanile e Mario Forziero. Saranno presenti, oltre ai familiari, il comandante della Regione Carabinieri Toscana, generale Riccardo Amato, il prefetto. Giulio Cazzella, il sindaco, Maurizio Cenni, autorità civili e militari della provincia di Siena.
Alla funzione religiosa seguirà, in via dei Gazzani la deposizione delle corone d’alloro presso la lapide che ricorda il sacrificio dei due militari.
In merito all’eccidio si ricorda che il 1 giugno 1990 nel corso di un servizio di perlustrazione, una pattuglia del Nucleo Radiomobile, composta dai due militari, in via dei Gazzani aveva intimato di fermarsi ad un individuo che, a bordo di un ciclomotore stava guidando contromano. L’uomo, poi identificato in Sergio Cosimini, tossicodipendente e pregiudicato, senza alcun preavviso, aveva estratto un revolver e aveva sparato tre colpi all’appuntato. Forziero, ancora seduto sul lato guida, ed un colpo al carabiniere Campanile, che era appena sceso dalla vettura per proseguire il controllo, e subito dopo era fuggito in direzione della Fortezza Medicea. Entrambi i militari, seppur feriti mortalmente, avevano tentato di inseguire Cosimini, sparandogli contro – senza esito – rispettivamente tre colpi Campanile e 2 colpi Forziero. Subito dopo si erano accasciati al suolo esanimi ed a nulla era servito il loro immediato ricovero all’ospedale.
Le immediate ricerche, avviate nell’intera città da tutte le forze di polizia disponibili, avevano consentito ad una pattuglia della Polizia di individuare e fermare, coadiuvati da una pattuglia di Vigili Urbani, Cosimini in Via XXV Aprile.
Per tale episodio i due Carabinieri sono stati decorati con la Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria, i due agenti della Polizia con la Medaglia d’Argento ed i due Vigili urbani con la Medaglia di Bronzo.
Alla funzione religiosa seguirà, in via dei Gazzani la deposizione delle corone d’alloro presso la lapide che ricorda il sacrificio dei due militari.
In merito all’eccidio si ricorda che il 1 giugno 1990 nel corso di un servizio di perlustrazione, una pattuglia del Nucleo Radiomobile, composta dai due militari, in via dei Gazzani aveva intimato di fermarsi ad un individuo che, a bordo di un ciclomotore stava guidando contromano. L’uomo, poi identificato in Sergio Cosimini, tossicodipendente e pregiudicato, senza alcun preavviso, aveva estratto un revolver e aveva sparato tre colpi all’appuntato. Forziero, ancora seduto sul lato guida, ed un colpo al carabiniere Campanile, che era appena sceso dalla vettura per proseguire il controllo, e subito dopo era fuggito in direzione della Fortezza Medicea. Entrambi i militari, seppur feriti mortalmente, avevano tentato di inseguire Cosimini, sparandogli contro – senza esito – rispettivamente tre colpi Campanile e 2 colpi Forziero. Subito dopo si erano accasciati al suolo esanimi ed a nulla era servito il loro immediato ricovero all’ospedale.
Le immediate ricerche, avviate nell’intera città da tutte le forze di polizia disponibili, avevano consentito ad una pattuglia della Polizia di individuare e fermare, coadiuvati da una pattuglia di Vigili Urbani, Cosimini in Via XXV Aprile.
Per tale episodio i due Carabinieri sono stati decorati con la Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria, i due agenti della Polizia con la Medaglia d’Argento ed i due Vigili urbani con la Medaglia di Bronzo.