Nencini: Il riordino amministrativo delle province è una dura realtà che si deve applicare
di Red
SIENA. Siena provincia: The game is over, è finita, le guerre si devono fare “prima” non dopo. E se qualcuno vuole battagliare sul riordino delle province italiane, è troppo tardi. Questo il contenuto delle dichiarazioni di Riccardo Nencini, intervenuto al convegno organizzato in Consiglio Regionale dalla Federazione Sinistra-Verdi sul tema: “Province,democrazia, rappresentanza: partiamo dai territori”.
Ecco l’assessore regionale ai rapporti istituzionali: “Il tempo è scaduto. E’ finito il tempo dei desiderata e dei sogni. Molte delle discussioni in atto sono illusioni pericolose. Il Governo ha fatto la legge e il ministro Patroni Griffi anche nell’ultimo incontro della Conferenza Stato-Regioni ha detto: ‘applicatela’. E’ una legge che io avrei scritto in tutt’altra maniera. Ma Governo e Parlamento ci obbligano a fare i conti con questa. La legge – ha proseguito Nencini – disegna per la Toscana 3 province e una città metropolitana. E dice anche che la Regione e il Cal devono fare una proposta tenendo conto della legge. Dunque non si può andare fuori da questo schema. Chi afferma altre cose, come pare abbia detto di recente il presidente della Camera ad Arezzo, rischia di accendere vacue illusioni. Certo – aggiunge ancora l’assessore regionale – se avessimo dovuto fare la riforma delle circoscrizioni provinciali con tempi più dilatati e senza parametri rigidi, avremmo consultato più largamente i toscani e avremmo applicato ben altri parametri”. E’ inutile prendersela con i rappresentanti senesi in Parlamento (Rosy Bindi o Susanna Cenni) o fare liste di proscrizione al riguardo, anche se i nostri onorevoli hanno votato disciplinatamente a suo tempo le indicazioni del loro partito. In fin dei conti hanno spianato la strada a una legge che, se davvero produrrà risparmi significativi alla Pubblica Amministrazione mettendo fuori stipendio una quantità di piccoli politici locali e le loro corti in tutta Italia senza intaccare la qualità dell’amministrazione, farà solo del bene ai conti dello Stato. D’altra parte nemmeno all’interno del PD risuonano voci concordi sull’ argomento.
Domenica a Grosseto si è riunita direzione e assemblea provinciale del partito, votando un ordine del giorno favorevole alla costituzione della Provincia di Grosseto-Siena-ValdiCornia, con Grosseto capoluogo e ripristinare l’elezione diretta degli organi di governo delle province. Mentre a Siena si è passata l’estate con le sparate che volevano cavalcare un certo sentimento della popolazione fatto di localismo e superiorità superficiale, utile a conservare le poltrone, sarebbe stato più interessante aprire un dibattito sulle conseguenze dell’accorpamento con la provincia di Grosseto che, stando alla legge, dovrà diventare il nuovo capoluogo provinciale. E non sono state prodotte idee per cavalcare il cambiamento, in primis per la gestione delle nomine nella seppur derelitta Deputazione della Fondazione MPS, le società partecipate da Aeroporto di Siena a Val d’Orcia srl, stabilimenti termali e Terre Cablate comprese.