I sindacati hanno partecipato uniti alla protesta contro la manovra
Prima di essere ricevuti dal Prefetto Pantalone, Claudio Guggiari, Segretario Generale CGIL Siena, Vincenzo Brancaglione, Segretario aggiunto CISL Siena, e Massimo Martini, Segretario Confederale UILSiena, sono intervenuti in piazza tra i manifestanti ribadendo i contenuti della piattaforma unitaria contenente proposte alternative alla manovra, soprattutto per quanto riguarda le parti inerenti alle pensioni, alla patrimoniale, alla lotta all’evasione, alla redistribuzione della ricchezza, alla crescita e allo sviluppo. L’incontro con il Prefetto è stata anche l’occasione per i Sindacati di ribadire ancora una volta che la difficile situazione nazionale si somma a quella locale e che potrebbero rivelarsi inedite sia sul piano occupazionale, che sociale.
I primi dati sullo sciopero registrano tra gli agricoli l’85% di adesione (Floramiata 80%), tra i metalmeccanici il 70% (Whirlpool 90% e Trigano 80%) e tra i lavoratori della distribuzione cooperativa l’80%.
“Come Partito democratico – ha dichiarato Susanna Cenni, parlamentare del PD – siamo impegnati, fino all’ultimo minuto utile, ad aggiustare la manovra in direzione di una maggiore equità. Il disagio e la preoccupazione dei lavoratori vanno ascoltati, tanto più oggi, nell’ambito di una ritrovata unità sindacale. In questi anni il mondo del lavoro ha sempre pagato pesantemente ogni manovra finanziaria, e noi riteniamo che ci siano ancora dei margini per correggere la parte sulle pensioni e quella sull’Ici intervenendo con maggiore determinazione sull’evasione fiscale e sui grandi patrimoni. Siamo in una fase drammatica ed è chiaro che il Pd voterà comunque la manovra del Governo Monti, un provvedimento indispensabile per evitare il tracollo del Paese. Qui, sull’orlo del baratro, ci hanno portato anni di miopia dei Governi Berlusconi, anni nei quali i nostri allarmi sono rimasti inascoltati. La nostra responsabilità c’è ed è concreta, ma è evidente che da domani ci attendiamo una più decisa compartecipazione dei redditi alti e dei grandi patrimoni di questo Paese”.
“Siamo vicini alla protesta dei sindacati – spiega Elisa Meloni, segretaria del coordinamento territoriale del Pd – in una manifestazione che ha, per di più, il merito di ricomporre quell’unità sindacale che è un presupposto irrinunciabile per garantire un futuro migliore ai lavoratori italiani. Il Pd chiede al Governo Monti che siano introdotte modifiche alla finanziaria nel segno di una maggiore equità: i lavoratori e i pensionati hanno sopportato finora la maggior parte dei sacrifici. Adesso deve pagare chi finora ha pagato poco o niente, a cominciare dagli evasori. La tracciabilità fino a mille euro non è sufficiente: occorre adeguarla a quello che accade negli altri Paesi europei. Così come non basta far pagare il 4 percento sui capitali scudati: si tratta di risorse esportate in maniera illecita, che in altri Paesi europei sono state tassate ben più pesantemente. Stesso discorso vale per i grandissimi patrimoni: anche qui chiediamo al Governo più coraggio, così come sulle frequenze tv. Al Governo diciamo chiaramente che né su questo punto né su altri possono valere i veti di nessuno. Non è pensabile, infine, non agire sul tema del taglio agli sprechi della politica e ai privilegi – conclude Meloni – se vogliamo essere credibili agli occhi dei cittadini e non alimentare ulteriormente la distanza nei confronti della società civile”.