Alcune proposte del Centro studi sociali per il credito ed il lavoro
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SIENA. Il Centro Studi Sociali contro le mafie Progetto San Francesco e Fiba Social Life con la Filca Cisl, il Siulp e la Cisl a Siena propongono delle riflessioni per un percorso di informazione e proposte di responsabilità sociale nel mondo del lavoro.
A Siena occorrono un passo da montagna – seppur vi siano solo splendide colline – e una riflessione divisa in due momenti. Il tema del credito, come filiera sociale per la solidarietà e la competitività, magari da sviluppare sottoforma di un primo quaderno, con una serie di testimonianze positive di credito moderno e di forte ispirazione etica e civica. Cosicché si possa intraprendere un percorso di attenzione senza scadere nell’inseguimento della cronaca politica o giudiziaria.
Un secondo tempo, il quaderno numero due, da dedicare al tema del territorio. Aree di interesse economico ancora inesplorate efficacemente, tutte cucite dall’attenzione alla sostenibilità. Consumo zero del suolo, recupero delle reti idrogeologiche e del sistema della sicurezza del suolo, dei patrimoni storici e monumentali, delle aree industriali, dei luoghi smarriti, decadenti, impoveriti dalla trascuratezza. Vi è un ampio movimento dell’industria delle costruzioni che si impegna nel paesaggio, nel suolo e nel sistema delle acque che in altre parti d’Europa ha recuperato spazi di crescita anche in un momento di crisi come questo attuale. Magari anche per questo secondo tempo è possibile immaginare una riflessione comune, tra esperti e possibili e concrete “messe in cantiere”. Tempi? Immaginiamo una prima attività di coesione territoriale in primavera e in tempo di vendemmia.
“Il sindacato è utile quando si pone al centro delle innovazioni sociali destinate a migliorare la vita delle persone e quando ogni giorno, nella tutela dei diritti dei lavoratori e dei pensionati, cerca di programmare il presente pensando al futuro – così Marino Serafino, numero uno della Filca Cisl senese, il sindacato dei lavoratori delle costruzioni –. Significa che il sindacato è l’ancoraggio strategico di un percorso concreto di responsabilità sociale, provvidenzialmente attento alla costruzione di un nuovo modello sociale”. Gli fa seguito Antonino Scuderi, segretario provinciale del Siulp, il sindacato dei lavoratori della Polizia di Stato “Oggi a Siena come in altre aree del Paese servono maggiore alleanza e maggiore trasparenza a sostegno delle Istituzioni e al contempo un percorso popolare di formazione che possa indicare, nella partecipazione, un progetto civico attento ai bisogni della cittadinanza. Le mafie e la mafiosità non di combattono esclusivamente con l’indignazione e con la delega alle forze investigative, ma in un impegno quotidiano coerentemente con le proprie capacità”.
Alessandro de Lisi, Direttore del Centro Studi Sociali contro le mafie Progetto San Francesco rilancia il tema dei beni comuni: “Siena non è terra di mafia, ma le imprese, le famiglie, il territorio sono esposti al rischio di ricatto economico mafioso. Per questo è necessario agire su due piani culturali e contrattuali, il livello della filiera sociale del credito contro l’usura e il recupero etico del territorio, innovando e pretendendo qualità e trasparenza dal mondo del credito e delle imprese. Inviteremo tutti i protagonisti della cultura, del credito, del mondo imprenditoriale e sindacale per ragionare e indicare insieme un nuovo patto sociale contro la crisi e nella legalità a Siena”.
Il Progetto San Francesco è un’associazione di promozione sociale nazionale, un centro studi, un movimento culturale e popolare a sostegno del sindacato, della responsabilità sociale, della contrattazione e del contrasto alle mafie nel mondo del lavoro. In particolare si è voluta una piattaforma dove rinforzare le relazioni istituzionali dei sindacati con le Prefetture, le Questure e i differenti uffici del Governo del territorio coinvolti nella prevenzione e nella sicurezza dei luoghi di lavoro, nel welfare territoriale, nelle scelte di politiche dello sviluppo. Attraverso la formazione permanente e la collaborazione con tutti i protagonisti sociali, altre associazioni, Università e fondazioni, sindacato e imprese, promuove la cultura della giustizia e della lotta alle mafie come strumento strategico per la costruzione di un welfare della legalità. Il Progetto San Francesco è dedicato a Nino Caponnetto, storica guida del pool antimafia di Palermo.
L’edilizia, i servizi, il credito, l’agroalimentare e le infinite opzioni di indotto industriale sono i settori più esposti al contagio criminale. Soprattutto questi settori produttivi rischiano un progressivo indebolimento se non si strutturano un patto sociale e una lista di impegni concreti di prevenzione a monte. In un cantiere o in una cooperativa spesso, ad ispezione in corso, tutto può sembrare perfettamente in regola, camuffando la vera natura criminale dell’impresa o del sistema di imprese.
Crediamo sia urgente l’impegno per una lista di azioni concrete contro i clan nel mondo del lavoro
A – La patente a punti per coloro che intendono impegnarsi come imprenditori, difendendo così le imprese perbene e arginando la concorrenza sleale, dovuta anche al bassissimo livello formativo e culturale degli imprenditori improvvisati.
B – white list per le imprese responsabili.
C – Che venga applicato il rating di legalità, da subito e concretamente.
D – Un disciplinare territoriale di responsabilità sociale, per imprese e amministratori pubblici.
E – Noi abbiamo una proposta nazionale di spending revieuw ovvero destinare il 35% dei capitali confiscati ai mafiosi per le politiche attive del lavoro e per le piccole e medie imprese in difficoltà, anche a causa di un’equivoca attuazione e di un pericoloso effetto sociale del “patto di stabilità” degli enti locali.
F – Occorre progettare un nuovo modello sociale, a partire dal locale, attraverso una strategia innovativa di partecipazione a favore della trasparenza e della sobrietà.
Cominciamo col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile. San Francesco d’Assisi (Info 3311783772, www.progettosanfrancesco.it)