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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Siena: la seduta del Consiglio Comunale

Gli argomenti trattati, le interrogazioni dei consiglieri e le risposte degli assessori

SIENA. Ecco i temi trattati durante il Consiglio Comunale riunitosi oggi (22 maggio) a Siena.

Fontebranda, la fonte che parlava, potrebbe tornare a farlo. E’ su questa ipotesi che Gianni Porcellotti ha presentato un’interrogazione nel Consiglio comunale odierno, ricordando come il 3 ottobre 2009, nell’ambito delle celebrazioni del 700esimo del Costituto, sia stato inaugurato un impianto elettronico e di amplificazione, oggi disattivo, che consentiva la proiezione di un video animato, di cinque minuti ogni mezz’ora.
Il filmato riproduceva ipotetici dialoghi udibili alle fonti in una mattina del 1339 e riconducibili a personaggi tratti dall’Allegoria del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti.
Porcellotti ha riportato all’attenzione dell’assise che alcuni elementi dell’impianto, come lo schermo televisivo, sono tuttora presenti nel piazzale di Siena Artefice, mentre le apparecchiature di diffusione sonora insistono ancora all’interno della stessa struttura delle fonti.
In considerazione del forte richiamo turistico del monumento, costruito nel 1193 e già citato da Dante e Boccaccio, anche per la sua stessa ubicazione che lo pone tra la Basilica di San Domenico, la casa di Santa Caterina e il Duomo, il consigliere ha chiesto di verificare il recupero e il riutilizzo dell’investimento effettuato nella prospettiva di valorizzarlo e pubblicizzarlo nel percorso turistico della città.
L’assessore alla Cultura ha riconosciuto come entrambi gli impianti, realizzati dall’assessorato al Turismo tra il 2005 e il 2006 con finanziamenti del Comitato Provinciale per lo Sviluppo Economico, non siano più in funzione da un paio di anni e rivelino criticità oggettive, accresciute dall’obsolescenza delle strumentazioni digitali, soprattutto per quanto riguarda i modelli di progettazione multimediale, che, negli ultimi anni, hanno conosciuto un vorticoso cambiamento tecnologico e informatico. L’assessore, inoltre, ha individuato anche difficoltà contestuali legate alla stessa ubicazione dello schermo, non facilmente individuabile e non autonomo dal punto di vista dell’alimentazione elettrica, in quanto dipendente dall’erogazione di energia dai locali di Siena Artefice.
Per questo, il ripristino dovrebbe accompagnarsi a un diverso riposizionamento dello schermo, da collocarsi in un luogo che lo renda più facilmente fruibile, e a un più efficace sistema informativo, in grado di indirizzare i visitatori dall’uno all’altro impianto.
L’assessore ha, comunque, ricondotto il tema nel quadro di un progetto complessivo di valorizzazione culturale e turistica del patrimonio delle fonti senesi che ricomprenda anche il Museo dell’Acqua: un’azione che potrebbe essere sviluppata proprio nel corso del 2014, anno in cui ricorre il centenario della realizzazione dell’acquedotto del Vivo, con l’obiettivo di riscoprire “la questione idrica” come uno degli elementi fondativi della storia e dell’identità cittadine, e per il quale l’Amministrazione comunale intende reperire risorse regionali tramite appositi bandi.
Porcellotti ha apprezzato la sensibilità manifestata dall’assessore e condiviso la prospettiva progettuale complessiva di valorizzazione delle fonti cittadine e della più generale memoria dell’acqua, anche a fini turistici.co Museo 2014”

A due mesi dall’interrogazione sull’adozione di software open source, Michele Pinassi è tornato sulle scelte dell’amministrazione comunale in ambito di tecnologie informatiche, in considerazione del termine del supporto al sistema operativo Windows XP da parte di Microsoft. Dallo scorso 8 aprile, infatti, Microsoft non fornisce alcun aggiornamento di sicurezza e ogni falla riguardante problematiche al sistema operativo non viene più corretta periodicamente.
Pinassi, richiamando il disposto del Codice per la protezione dei dati personali, ha rilevato che, trascorsi sei mesi da tale data, sarà precluso a istituzioni e aziende pubbliche l’utilizzo di software non aggiornato.
Il consigliere ha quindi riportato l’esempio virtuoso di Monaco di Baviera, dove l’amministrazione pubblica ha risparmiato 11.700.000 euro in costi di licenze di Windows, grazie alla diffusione del sistema operativo Linux su oltre 15.500 macchine.
Dal momento che, nel dibattito consiliare del 6 marzo scorso, l’amministrazione comunale aveva espresso la volontà di mettere in atto una progressiva migrazione verso queste tipologie di software, Pinassi ha chiesto la quantificazione dei personal computer ancora in dotazione all’ente con sistema operativo Windows XP, e se saranno realizzati investimenti e azioni superare la problematica descritta.
Anche l’assessore ai Sistemi informativi ha ricondotto il tema al dibattito consiliare già avvenuto, ribadendo la volontà dell’amministrazione comunale di diffondere e condividere, in primis tra i propri dipendenti, la cultura e l’utilizzo di software open source.
La progressiva diffusione di Linux è già in atto dove risulta compatibile con i sistemi in uso, ma deve tenere conto delle caratteristiche peculiari di alcune applicazioni usate dagli uffici, come quella per la gestione degli atti; per questo, nel prossimo mese di giugno, è prevista la sostituzione dell’applicativo con una nuova procedura che garantirà la piena compatibilità con prodotti open source.
L’assessore ha affermato che, dal censimento effettuato nel mese di marzo, risultano circa 400 i pc che utilizzano Windows XP e che il Comune intende lavorare per limitare i pericolo in termini di sicurezza dei dati, sia attraverso aggiornamenti al sistema antivirus centralizzato, sia con interventi ad hoc sui computer con specifiche esigenze di protezione, sia, infine, attuando le consolidate policy per la sicurezza.
Trattandosi comunque di una questione su scala globale, l’assessore ha detto che l’ente, nei prossimi mesi, monitorerà e valuterà le soluzioni disponibili sul mercato internazionale, secondo i principi di economicità ed efficienza, tutela degli investimenti, riuso e neutralità tecnologica, richiamati nello stesso Codice per la protezione dei dati personali.

Un segnale di allarme, a seguito della recente pubblicazione di un articolo sulla stampa locale, per la presunta carenza di organico del personale infermieristico dell’Azienda sanitaria senese USL 7. E’ quello lanciato da Giuseppe Giordano che, sul tema, ha presentato un’interrogazione in Consiglio, sottoscritta anche da Eugenio Neri.
Recuperando i contenuti di un comunicato stampa del Sindacato delle professioni infermieristiche, Giordano ha ricondotto il problema al blocco del turn over e alla reiterata mobilità del personale verso altre aziende, in parte dovuta anche alla generale difficoltà nel reperire alloggi nel territorio senese. Il consigliere ha fatto, quindi, riferimento alla possibilità di attivare un percorso di concertazione tra l’amministrazione comunale e l’azienda sanitaria locale, come avvenuto in altre realtà, per rendere disponibili alloggi e servizi di foresteria a prezzi convenienti e limitare, così, la mobilità in uscita del personale, favorendo, invece, quella in entrata.
Giordano ha chiesto la quantificazione dell’organico infermieristico dell’azienda e una stima della sua congruità rispetto alle attività svolte; quali sono le soluzioni programmate per affrontare e risolvere eventuali carenze; se risulta che analoghe problematiche riguardino anche l’Azienda ospedaliera universitaria senese (AOUS).
Recependo una nota del direttore generale dell’azienda USL 7 Siena, Nicolò Pestelli, e una del direttore generale dell’AOUS, Pierluigi Tosi, l’assessore al Sociale ha fornito spiegazioni, risposte e rettifiche ai vari punti sollecitati dall’interrogazione.
La dotazione organica del dipartimento infermieristico e ostetrico dell’USL 7, allo scorso mese di febbraio, è pari a 1139 unità: un numero sostanzialmente invariato nel periodo 2009/2013. Rispetto al ricorso a doppi turni da parte del personale, che nell’articolo veniva definito sistematico, l’assessore ha invece specificato come questo abbia interessato solo alcuni servizi in particolari e isolate situazioni contingenti.
L’assessore ha riconosciuto che vi sono problemi oggettivi riguardo al blocco del turn over, sia per l’applicazione dei vincoli imposti dalla normativa vigente, sia per la difficoltà operativa di scorrimento delle graduatorie esistenti, indipendentemente dalla volontà aziendale, e in virtù della quale è stato preso anche in considerazione il ricorso al lavoro interinale.
Dalla nota dell’AOUS emerge, inoltre, che la problematica del turn over è aggravata nel periodo estivo, in considerazione del fatto che molti infermieri vanno a integrare temporaneamente le dotazioni di personale di ruolo di altre aziende, soprattutto al sud, per consentire loro la fruizione delle ferie.
Sulla sollecitazione più direttamente rivolta all’amministrazione da parte di Giordano, l’assessore ha ricordato come ogni ipotesi di foresteria, o comunque qualsiasi soluzione al problema abitativo, vadano piuttosto gestiti dalle aziende, le quali dovranno comunque tener conto dei vincoli di spesa sui servizi che non hanno carattere prettamente sanitario.
L’assessore ha ricondotto le mobilità del personale anche a fattori personali come il desiderio di tornare nei luoghi di origine, riconoscendo come, su questo elemento, sia oggettivamente impossibile intervenire.
Giordano si è espresso favorevolmente per l’attenzione manifestata dall’assessore su questo tema, da cui dipende anche la qualità stessa del servizio sanitario, auspicando comunque che l’amministrazione voglia sollecitare i vertici aziendali per individuare ipotesi migliorative e agevolare le persone a rimanere sul territorio. Il consigliere ha concluso che si riterrà maggiormente soddisfatto quando potrà verificare un maggiore attivismo su questo fronte da parte dell’amministrazione, ribadendo che carovita e tassazione non invogliano a restare a Siena.

Nel rispetto del diritto alla libertà di espressione e manifestazione, e nella complementare lotta a qualsiasi forma di discriminazione di sesso, razza, religione o orientamento sessuale, Katia Leolini ha presentato un’interrogazione urgente in Consiglio a seguito dell’iniziativa organizzata lo scorso 20 maggio dal movimento “Sentinelle in piedi” in Piazza del Campo.
In particolare, il consigliere ha chiesto chiarimenti sulle modalità di concessione della Piazza, considerata da sempre il cuore pulsante della vita cittadina e, per questo, mantenuta come uno spazio neutrale a garanzia di ogni senese. Proprio perchè la manifestazione in oggetto ha, invece, espresso contenuti di natura politica e ideologica, in particolare contro i matrimoni gay, Leolini ha chiesto chi abbia concesso l’uso del Campo e, più in generale, di essere messa a conoscenza delle relative procedure autorizzative. Inoltre, il consigliere ha chiesto se sia intenzione dell’amministrazione aprire la Piazza a ogni genere di iniziativa, mettendone in discussione lo stesso carattere civile, istituzionale e di sacralità, o comunque rivedere il regolamento che ne disciplina l’uso.
Il sindaco ha ricordato come la concessione del Campo venga deliberata dalla Giunta, in modo discrezionale, solo per iniziative di carattere commerciale e pubblicitario, mentre la possibilità di svolgervi manifestazioni di carattere politico o culturale è limitata alle proposte di carattere regionale o nazionale; per tutte le altre tipologie di concessioni occasionali, invece, vige un apposito regolamento.
Nel caso specifico, il movimento promotore, tramite la Questura, aveva fatto pervenire al Comune una comunicazione di svolgimento di una riunione e non di una manifestazione, precisando, tra l’altro, di essere una rete aconfessionale e apartitica.
L’amministrazione era, pertanto, a conoscenza dell’organizzazione di una veglia silenziosa, composta da una decina di persone e non dal doppio come in realtà si è verificato, che avrebbe dovuto tenersi dalle 17 alle 18. Il servizio di ordine pubblico era, comunque, stato predisposto per evitare disordini nel caso si fossero verificate possibili contestazioni, come del resto ci sono state seppur in modo pacifico.Il sindaco ha riconosciuto, anche in virtù di questo episodio e delle reiterate richieste di uso della Piazza per riunioni e manifestazioni di varia natura, l’opportunità di procedere a una revisione del regolamento che coinvolga le Commissioni consiliari e passi dall’approvazione del Consiglio. Leolini ha espresso soddisfazione per la totale apertura del sindaco sulla volontà di revisione del regolamento, auspicando che Piazza del Campo continui a essere percepita, concessa e utilizzata come spazio collettivo e non per iniziative di parte.

La questione delle indennità atipiche riconosciute ai dipendenti comunali e delle relative somme trattenute a novembre 2013 a una parte del personale è tornata di attualità in Consiglio con l’interrogazione urgente presentata da Rita Petti, in virtù della recente approvazione, lo scorso 2 maggio, della legge n. 68.
La consigliera ha ricordato come l’amministrazione abbia più volte dichiarato il proprio impegno per stimolare ogni soluzione normativa al superamento del problema, in forma diretta e tramite il supporto dell’ANCI, ritenendo che sia necessario ripristinare una serena relazione con il personale dipendente, sia per garantire una piena tutela dei diritti dei lavoratori, sia, tramite questa, per assicurare una piena efficienza nell’erogazione dei servizi alla cittadinanza. Per questo, Petti, citando testualmente il comma 3 dell’articolo 4 della legge richiamata, per il quale <<non si applicano le disposizioni […] agli atti di costituzione e di utilizzo dei fondi, comunque costituiti, per la contrattazione decentrata adottati anteriormente ai termini di adeguamento previsti dall’articolo 65 del D. Lgs. N. 150/2009, che non abbiano comportato il riconoscimento giudiziale della responsabilità erariale […]>>, ha chiesto se l’amministrazione intenda dare applicazione alla norma, provvedendo al pagamento delle indennità relative al 2012 ed eventualmente in quali tempi.
L’assessore al Personale ha riconosciuto di aver salutato con grande favore l’approvazione della legge n. 68, ritenendola un importante punto di arrivo, almeno nei contenuti, cui ha contribuito anche la sollecitazione che il Consiglio comunale ha rivolto nei confronti di ANCI. L’assessore ha comunque precisato la complessità dell’iter legislativo, che ha comportato la modifica del testo per complessità di natura applicativa ed esecutiva, riconosciuta anche in una nota ministeriale.
Volendo comunque distinguere l’aspetto meramente amministrativo da quello delle scelte politiche, l’assessore ha ribadito come la volontà dell’amministrazione sia quella di procedere all’applicazione della legge e, quindi, alla restituzione delle somme trattenute. Gli uffici preposti si sono già attivati in tale direzione, così come spetterà al dirigente Benedetti la stesura di una relazione circa il rispetto del patto di stabilità e dei limiti di spesa sulle assunzioni.
Da tale documento, che verrà presentato entro il 31 maggio, nei primi giorni di giugno sarà poi elaborato un atto sul quale l’Ufficio calcolerà la mensilità che andrà in erogazione a fine giugno, comprensiva della restituzione.
Petti si è dichiarata soddisfatta per la risposta dell’assessore che lascia intravedere il superamento della opposizione e della conflittualità che si erano generate tra l’amministrazione e il personale, nel rispetto delle norme e ristabilendo fiducia e collaborazione.

Le sanzioni amministrative nei parcheggi a tariffa oraria, riconoscibili a Siena per la loro colorazione in blu, sono state trattate nel Consiglio odierno a seguito dell’interrogazione presentata da Michele Pinassi.

Il consigliere ha riportato una nota del Ministero dei Trasporti in cui è specificato come, nel caso di sosta illimitata tariffaria, qualora il pagamento risulti insufficiente, l’inadempienza implichi il saldo della tariffa non corrisposta, anziché una multa tout-court per violazione alla norma di comportamento.

Alla luce di questo indirizzo normativo e in considerazione del fatto che, successivamente, la regolamentazione della sosta è stata comunque demandata alla competenza dei Comuni, chiamati a disciplinarne modalità e sanzioni, Pinassi ha chiesto all’Amministrazione quali atti abbia adottato in materia.

In particolare, il consigliere ha chiesto se l’Ente abbia previsto e deliberato specifiche disposizioni regolamentari che rendano legittimo l’approccio sanzionatorio nei casi in cui il pagamento tariffario dovesse risultare parziale, senza correre il rischio di incorrere in eventuali ricorsi.

Pinassi ha concluso invitando l’Amministrazione a introdurre un margine di tolleranza di 30 minuti dalla scadenza del ticket, prima di procedere con la sanzione, e a rivedere il sistema di applicazione nel suo complesso, perché ritenuto iniquo dal momento che prescinde dall’entità dello sforamento delle ore di sosta.

L’assessore alla Polizia Municipale ha ricondotto la materia delle sanzioni amministrative alla regolamentazione del Codice della Strada, anche nel caso dei parcheggi a pagamento.

La Giunta ha, comunque, emanato la deliberazione n. 190, con la quale l’amministrazione ha operato una generale ricognizione e conferma delle aree di sosta a pagamento, ribadendo che la sosta vi è consentita in ragione della somma corrisposta a titolo di tariffa oraria. Rispetto alla fascia di tolleranza richiesta da Pinassi, l’assessore ha specificato come non rientri nelle competenze della Giunta.

L’assessore ha concluso ritenendo facilmente intuibili le motivazioni ed i principi della nota ministeriale, ma di impossibile applicazione in considerazione delle piccole entità degli importi da recuperare, che implicherebbero procedure onerose e antieconomiche per lo stesso ente.

Ringraziando per i chiarimenti di natura tecnica e applicativa, Pinassi ha comunque espresso una parziale insoddisfazione per la risposta, in attesa di valutare i contenuti della delibera richiamata dall’assessore e approfondire, ulteriormente, i contenuti e i risvolti della nota ministeriale.

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