Sarà in discussione in consiglio comunale il 13 dicembre
Gli elementi “chiave” dell’imposta di soggiorno. Il primo articolo del regolamento sancisce l’istituzione “nel Comune di Siena dell’imposta di soggiorno al fine di finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali e locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali. Presupposto dell’imposta – si legge ancore nel documento – è il pernottamento in strutture ricettive situate nel Comune di Siena”.
Chi, come e quando pagare L’imposta è rivolta a chi pernotta nelle strutture ricettive della città, ed è determinata in modo differenziato a secondo delle strutture stesse. La tassa è applicata fino ad un massimo di sei giorni, anche non continuativi e l’amministrazione comunale può fissare esenzioni in particolari periodi dell’anno. I gestori delle strutture, che dovranno informare i propri ospiti dell’imposta, effettueranno il versamento delle somme riscosse entro il sedicesimo giorno dalla fine di ciascun quadrimestre, entro il 16 marzo, per il periodo che va da novembre a febbraio; entro il 16 luglio, da marzo a giugno; ed entro il 16 novembre da luglio ad ottobre.
Chi non pagherà l’imposta di soggiorno Sono esenti dal pagamento dell’imposta i minori fino a dodici anni; coloro che devono effettuare terapie presso le strutture nel territorio comunale; i soggetti, uno per paziente, che assistono i degenti; i genitori o gli accompagnatori, al massimo due, che assistono i minori di diciotto anni ricoverati; i portatori di handicap non autosufficienti; tutti gli operatori del settore turistico.
“Il regolamento predisposto – afferma Alessandro Mugnaioli, assessore al turismo del Comune di Siena – rappresenta un atto di responsabilità nei confronti della città da parte di tutti. Anche di coloro che erano e rimangono contrari all’imposta, come le organizzazioni di categoria che hanno portato un contributo importante ad elaborare il regolamento. Pur nella consapevolezza che nessuna imposta sia gradita, crediamo che la tassa di soggiorno possa aiutare a non aumentare le tasse per i cittadini senesi ed a recuperare risorse da destinare al turismo e, più in generale, alla città. Con questo spirito abbiamo iniziato il percorso con le associazioni di categoria e con gli operatori del settore e, con questo spirito, proseguiremo il confronto fino alla discussione in consiglio comunale. Uno degli obiettivi prioritari è quello di ‘mettere a posto’ i conti del Comune, salvaguardando i servizi ed evitando di aumentare il gettito fiscale nei confronti dei cittadini senesi. Avremmo preferito non ricorrere alla tassa di soggiorno, la quale ci consentirà, però, come in molti altri comuni italiani ed europei, di non gravare sui redditi dei residenti. Aumentare l’Irpef o ritoccare le imposte sui servizi avrebbe significato mettere in difficoltà i cittadini”.
(Foto Corrado De Serio)