Un protocollo firmato in prefettura per la cooperazione tra affittuari e proprietari di immobili
SIENA. Questa mattina è stato siglato in Prefettura a Siena un Protocollo che ha l’obiettivo – in questo particolare periodo caratterizzato da una crisi di liquidità a causa dell’emergenza da Covid-19 – di conciliare una cooperazione tra affittuari e proprietari di immobili ad uso commerciale, attraverso forme di negoziazione dei canoni di locazione.
L’accordo è stato sottoscritto tra la Prefettura di Siena, la Provincia di Siena, i Comuni di Siena e di San Gimignano, la Camera di Commercio di Arezzo-Siena, l’Agenzia delle Entrate, l’Ordine dei Commercialisti ed esperti contabili, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, CNA, ANCE, FIAIP e UPPI.
“La convenzione – ha evidenziato Marco Randellini, segretario generale della Camera di Commercio – si propone di conciliare le esigenze degli imprenditori, duramente colpiti dalla crisi e quelle dei proprietari di immobili, prevedendo l’istituzione di un tavolo operativo con il compito di elaborare delle “Linee Guida” che potranno essere seguite per l’eventuale rinegoziazione dei canoni di affitto commerciale, secondo una logica di reciproco vantaggio. In caso di fallimento del tentativo di rinegoziazione rimane ovviamente aperta la strada della mediazione, anche presso l’Organismo di conciliazione che opera presso la CCIAA di Arezzo – Siena”. “La rinegoziazione degli affitti commerciali – ha sottolineato la vice presidente vicaria Anna Lapini – rappresenta un ulteriore passo verso la celere ripresa dei comparti produttivi senesi.
“Ancora una volta – ha concluso il Prefetto Maria Forte – le Istituzioni, gli Enti e le Associazioni della provincia, particolarmente attente a tutte le istanze provenienti dal territorio, hanno dato prova della raffinata capacità di fare rete per trovare soluzioni condivise utili alle imprese in difficoltà, senza però pretermettere i diritti della proprietà”. Ha sottolineato infine che “l’intesa raggiunta ha l’obiettivo di tutelare il nostro territorio e rientra tra le azioni messe in campo per evitare che la crisi di liquidità possa portare a fenomeni di usura, di speculazione o di infiltrazioni illecite nel nostro tessuto economico”.