"A Siena, le emergenze oggi sono l’avanzamento dell’abbandono nel territorio aperto, dove prende piede il bosco e la macchia, e lo scenario vuoto del centro, abbandonato dai cittadini"
Riceviamo e pubblichiamo dal gruppo Pd in Consiglio Comunale a Siena
SIENA. Ieri abbiamo assistito all’ennesima conferma del caos in cui versa il Comune in tema di programmazione, rincorrendo le cose con le varianti, ma senza garantire prospettiva alle soluzioni.
Per il bilancio e le sue ennesime varianti, il dato più preoccupante è l’assottigliarsi dell’avanzo libero ed il taglio annuo alle già ridotte risorse correnti da parte della Legge di bilancio 2024, si presume per circa 200-250mila euro. Meno spazi di manovra, insomma!
Per la pianificazione del territorio, invece, la variante al Piano Operativo, a meno di due anni dalla sua approvazione, conferma l’inadeguatezza di questo strumento, elaborato senza un Piano definito della Mobilità (PUMS) e voluto dalle destre locali solo per le medie strutture di vendita, senza pensare al bisogno di vicinato e di piccoli servizi dei cittadini ed al futuro di Siena. E non si prospetta nulla di buono nemmeno per il Piano Strutturale, ancora da adottare e senza la cui approvazione entro il 29 gennaio 2025 l’edilizia cittadina piomberà in salvaguardia, rallentando od arrestando i suoi procedimenti.
La variante discussa ieri riguardava una prima parte, tardiva ma condivisibile, che prevede la modifica delle Norme Tecniche di Attuazione per consentire gli interventi di efficientamento energetico; la seconda, invece, comporta la modifica della disciplina di intervento su taluni immobili censiti sia all’esterno che all’interno del territorio urbanizzato, a seguito dell’avvenuto aggiornamento delle relative schede normative, dopo che le relative osservazioni erano stato respinte in sede di approvazione del Piano operativo.
La seconda parte di questa variante dimostra tutti i limiti di questo modo di procedere, che non è stato accompagnato da adeguata partecipazione dei cittadini e dei consiglieri comunali. Infatti, anche la commissione urbanistica è stata coinvolta a valle del provvedimento, non a monte, come già contestato dal nostro Gruppo consiliare nel marzo scorso. Quindi, una variante fatta solo per osservazioni prima respinte e poi riprese, con il rischio di non ricomprendere e dare risposte a situazioni analoghe.
La reazione della maggioranza alle nostre critiche è stata scomposta, ribattendo sempre con clamorosi fuori tema: evidentemente abbiamo colto nel segno.
Ci hanno detto addirittura che le nostre Amministrazioni non avevano mai fatto la schedatura degli edifici, senza capire che l’ultimo studio, presentato in questi giorni, è solo un aggiornamento delle precedenti schedature, obbligatorie per la redazione dei Piani Strutturali.
A Siena, le emergenze oggi sono l’avanzamento dell’abbandono nel territorio aperto, dove prende piede il bosco e la macchia, e lo scenario vuoto del centro, abbandonato dai cittadini, in mano agli interessi turistici ed al traffico delle auto, dove non c’è spazio nemmeno per i mezzi pubblici.
E invece di costruire una visione condivisa di futuro con i cittadini ed i comuni vicini, si procede a varianti puntuali e si perde il disegno ed il senso della nostra Città.
Ecco perché siamo usciti dall’Aula.
GRUPPO CONSILIARE PD