"Fermare l'ondata speculativa di proliferazione di supermercati grandi e piccoli"
SIENA. Da Bruno Valentini riceviamo e pubblichiamo.
“In una città che appare inerte, stordita dalla crisi economica e turistica, stravolta nelle proprie tradizioni più care, il documento approvato dalle associazioni di categoria del commercio relativamente alla pericolosità di nuove previsioni di medie e grandi superfici di vendita è finalmente un atto che irrompe in una scena politica abbastanza stagnante e dice parole chiare e ragionevoli. Parte dalla semplice rilevazione della stabilità demografica e dal progressivo calo della popolazione studentesca fuori sede, per constatare che non c’è alcuna necessità di potenziare l’offerta commerciale. Al contrario, il Piano Operativo adottato e che potrebbe essere approvato entro l’anno ne prevede ben dieci in più, fra i quali un grande centro commerciale ad Isola d’Arbia, senza fra l’altro considerare adeguatamente l’impatto sulla viabilità e la mancanza di adeguate infrastrutture, che devono essere realizzate preventivamente agli eventuali nuovi insediamenti di vendita.
Nel documento vengono evidenziati gli effetti negativi sulla rete commerciale esistente, già molto provata dalla concorrenza del commercio elettronico e dall’emergenza Covid, nonchè sull’occupazione (ogni nuovo posto di lavoro creato ne distruggerebbe da tre a cinque nel settore del piccolo commercio).
Oltre alle possibili nuove aperture consentite dallo strumento urbanistico in discussione, bisogna anche considerare che il Comune ha venduto due immobili ( la ex scuola Alfieri al Pietriccio e l’ex Gas Int in via S. Martini) con destinazione commerciale ed inoltre ciò che si potrebbe realizzare nelle volumetrie dell’area ex Macelli in viale Toselli ed a due passi da Siena, a Fontebecci, nel Comune di Monteriggioni.
Sull’area ex Gas Int, vorrei precisare che proprio ascoltando le istanze di Confesercenti e Confcommercio era stata avviata una trattativa molto avanzata con Sei Toscana affinchè vi fosse realizzata la loro nuova sede (adesso Sei Toscana occupa locali in affitto di proprietà di Sienambiente), ma il commissariamento deciso dal Tribunale aveva congelato il negoziato. La netta presa di posizione delle due Associazioni di categoria e la formulazione di apposite osservazioni al Piano Operativo, che mi impegno a sostenere in Consiglio Comunale, conferma che è mancato un adeguato dibattito pubblico propedeutico all’adozione della pianificazione urbanistica e che la recente istituzione del Centro Commerciale Naturale è una vera presa in giro, visti gli indirizzi che il Comune potrebbe assumere, in contraddizione con la pretesa salvaguardia dei negozi del centro.
Se non si vuole la morte di gran parte del sistema commerciale e lo snaturamento dell’identità sociale di Siena, bisogna fermare quest’ondata speculativa di proliferazione di supermercati grandi e piccoli”.