di Augusto Mattioli
SIENA. Per Bruno Valentini i risultati del Pd a Siena sono “un buon viatico per presentarsi (alle prossime amministrative .ndr), ben convinti delle nostre opportunità e forti di un consenso generalizzato da parte degli elettori. Questo deve spingerci nel partito democratico e nel centrosinistra a mantenere un forte progetto unitario, perché ci sono assolutamente le condizioni per confermare la guida di questa città nelle nostre mani”.
A Siena città, dove si voterà per il rinnovo dell’amministrazione tra aprile e maggio, il Pd ha ottenuto il 31,37% dei voti mentre tra gli alleati Europa è arrivata al 5,26%, Insieme lo 0,96%, Civica popolare lo 0,54%. La Lega è al 14,84%, Forza Italia al 10,71%, Fratelli d’Italia al 5,90%, 5Stelle al 19,5%, Liberi e Uguali al 4,41%, Potere al popolo al 2,07, Casapound al 1,87%.
Risultati che saranno esaminati accuratamente dai partiti e gruppi intenzionati a partecipare alla corsa per il comune capoluogo. Come sta facendo anche il sindaco Valentini, intenzionato a farsi confermare per il secondo mandato amministrativo. “Quelli di Siena – sottolinea – sono risultati in distonia con le tendenze nazionali, dove c’è un fortissimo arretramento del Partito democratico, che invece a Siena rimane forte e, grazie al contributo degli altri alleati, consente un risultato a Padoan addirittura superiore alla media del collegio, discostandosi di poco dal risultato del Pd nel 2013.. La mia candidatura a sindaco è in campo”.
Valentini usa parole e toni molto pacati nell’affrontare il tema della sua candidatura che non piace ad una parte del suo partito dove si sta pensando per la carica di sindaco a Fulvio Bruni, responsabile del pronto soccorso dell’azienda ospedaliera senese, magari mettendolo alla guida di una lista civica. “Ho suggerito al mio partito – spiega Valentini – di scegliere le primarie, opportunita’ e metodo di cui molte persone sono convinte, perché questo è un metodo per compensare e calibrare le diversità di vedute. Se vengono fatte con lealtà e con spirito di servizio non c’è una lotta fratricida ma c’è un percorso leale, dove il primo rispetta il secondo e viceversa. Quindi primarie, a meno che non mi candidino direttamente. Diciamo che sono obiettivo. Non voglio forzare la mano a nessuno. Non ci deve essere nessuno che stravince rispetto agli altri. Sono per una politica inclusiva e per rispettare fino in fondo anche chi aveva perplessità su di me. Che forse oggi ce ne ha di meno”.