SIENA. Da Bruno Valentini, consigliere comunale PD, riceviamo e publichiamo.
“Se si ha presente il clima nel quale la precedente Amministrazione discuteva le prospettive della mobilità a Siena, si ricorderà che le forze dell’allora opposizione (oggi maggioranza) scatenavano od assecondavano ogni protesta possibile contro un nuovo approccio al problema del traffico, basato sull’incentivazione del camminare, dell’uso delle bici (in particolare a pedalata assistita), del trasporto pubblico, dell’estensione del divieto di circolazione nel centro storico, delle zona Aru. In sostanza, sul contenimento della mobilità di tipo tradizionale, inquinante ed invasiva. In due anni, il loro approccio sembra rovesciarsi. Od almeno in apparenza, perchè, ad esempio, si sta lasciando morire il sistema del bike sharing elettrico. Tre casi, fra tanti, sono emblematici. Primo, al momento della sistemazione di via Fiorentina (fra Palazzo Diavoli e Torre Fiorentina) si mobilitarono contro l’ipotesi di un senso unico che avrebbe consentito la creazione di una pista ciclo-pedonale in sicurezza. Due, si cavalcò la sollevazione popolare contro l’ipotesi di una Aru in San Prospero. Tre, i due referendum sulle Aru in Valli e viale Mazzini sono stati deliberatamente inattuati.
Leggendo il PUMS, ovvero il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, che martedì la maggioranza si appresta ad approvare senza coinvolgimento della cittadinanza, c’è da trasecolare. Dico questo perchè sono state prefigurate novità che, se realizzate, sconvolgerebbero la situazione attuale, con un impatto destabilizzante su tanti cittadini ed attività, senza una ponderazione assennata delle conseguenze.
Un esempio è l’auspicio di realizzare una corsia preferenziale per autobus in viale Mazzini, togliendo alcune centinaia di metri di parcheggi. Verrebbero inoltre realizzate ben sette ARU, dove potrebbero parcheggiare solo i residenti della zona: alle Lupe, a Busseto, in Esterna Porta Pispini, in Esterna Porta Romana, in Valli, in Esterna Fontebranda e – in prospettiva – anche a San Prospero. Si ipotizza di togliere centinaia di posti auto: 63 in piazza Jacopo della Quercia, da 50 a 100 in piazza del Mercato, 13 in piazza Provenzano, 15 in piazza San Francesco, 23 in zona Fonti d’Ovile, 600 intorno alla Fortezza. Una sottrazione che avrebbe come alternativa la creazione di nuovi parcheggi più lontani dal centro, come a Porta Romana (dove, per inciso, l’attuale Giunta non riesce da due anni a portare a termine l’operazione già impostata), nell’ex Sita (ora Autoparco comunale) e sotterraneo in via Garibaldi. Inoltre si pensa a nuovi parcheggi scambiatori, che consentano di far attraccare pendolari e turisti a maggior distanza dal centro: via Sardegna, Tufi, via A. Moro, Siena Nord, Ruffolo, ex Idit (Isola d’Arbia), Coroncina, Due Ponti.
Un colossale trasferimento di flussi dal traffico privato al trasporto pubblico locale, dove però si vorrebbe diminuire il numero dei grandi autobus a favore dei “Pollicini”, senza considerare gli enormi costi conseguenti. Si è valutato l’effetto della riduzione dell’attracco dei pullman, sia turistici che extra-urbani, nelle vicinanze del centro? Abbondano i progetti di nuove ciclopedonali che sarebbero da salutare con favore se non fossero irrealistici per le dimensioni e per l’incoerenza della Giunta sulla promozione della mobilità “dolce”, come dimostra la recente decisione di far transitare dalle vie del centro bus turistici scoperti tipo “sightseeing”.