Ecco, secondo il consigliere comunale ""Cosa ha ottenuto Siena dalla Fondazione Musei Senesi e cosa perderebbe uscendone"

SIENA. Durante i lavori della Commissione che precede il Consiglio di lunedì prossimo, la maggioranza, pur visibilmente perplessa, ha sostenuto la proposta della Giunta di uscire da Fondazione Musei Senesi. Una scelta sbagliata che potrebbe essere ancora rivista, se l’opinione pubblica e gli operatori della cultura del turismo facessero sentire la loro voce.
Il Comune di Siena ha da sempre aderito a Fondazione Musei Senesi con il Museo Civico di Palazzo Pubblico, ma non con il Santa Maria della Scala, che solo con l’ex direttore Pitteri aveva avviato un percorso di adeguamento conforme alle direttive regionali. Ad oggi 11 dei 12 musei di rilevanza nazionale sul territorio senese fanno capo a FMS (il dodicesimo è appunto, da due anni, il Santa Maria).
Molti si sono domandati se la partecipazione del Comune a FMS sia servita a qualcosa in questi anni. Ebbene, molte sono state le iniziative coordinate da FMS, svoltesi anche in città e pensate come momenti di riflessione su temi e figure legati al patrimonio culturale del nostro territorio, differenti da talune “mostre-cassetta” esportabili dovunque e prive di riferimento locale. Si possono ricordare: “L’occhio dell’archeologo, la mostra dedicata a Ranuccio Bianchi Bandinelli (2009); “Architettura nelle Terre di Siena (2010); “Insieme sotto il Tricolore, nell’anniversario dell’Unità d’Italia” (2011). Da evidenziare che l’unica guida cartacea al percorso museale di Palazzo Pubblico e Torre del Mangia è proprio a cura di FMS. Al 2013 risale il progetto dell’Ecomuseo Siena, un portale che ospita una mappatura del patrimonio della città realizzato dal popolo delle Contrade insieme con il Magistrato, che ha svolto per la prima volta un’indagine concreta, puntuale e condivisa, dei luoghi identitari visti “al di fuori” della Festa, e che molte Contrade hanno abbracciato con entusiasmo proseguendone nel tempo lo spirito e l’attività.
Tra il 2012 e il 2017, FMS ha inoltre contribuito al coordinamento delle diverse edizioni del Festival UNESCO, che ha messo in opera diverse azioni di valorizzazione dei 4 siti UNESCO che insistono sulla provincia di Siena in attuazione ai finanziamenti su bando a valere sulla legge 77/2006.
Dal 2014 al 2018, FMS ha garantito finanziamenti significativi al Comune di Siena grazie alla partecipazione ai bandi di Regione Toscana per Sistemi Museali per progetti di valorizzazione sul Palazzo Pubblico, sul Museo dell’Acqua e sul Santa Maria della Scala.
Più precisamente, a fronte della quota di partecipazione di 10.675,94 euro/anno, nel 2014 il Comune ha beneficiato tramite FMS di 39.300 euro; nel 2015 di 29.430 euro. Come per tutti i Comuni aderenti, col piano di rilancio di FMS, anche la quota di partecipazione del Comune di Siena ha subito un aumento passando a 13.878,72 euro per il 2016 e 2017, e a 19.351,63 dal 2018; di contro, il Comune di Siena ha beneficiato nel 2016 di 23.710 euro, nel 2017 di 10.695 euro, nel 2018 di 17.181 euro.
Si noti che nel 2019, la Regione Toscana ha rimodulato i bandi di finanziamento in una nuova ottica di coordinamento dei sistemi museali non consentendo più il finanziamento dei singoli progetti. FMS ha richiesto nei giorni scorsi l’adesione del Comune al bando 2019, scaduto il 26 settembre, senza ottenerne risposta.
Nella nuova interpretazione della legge 21/2010 i progetti devono far riferimento a soggetti strutturati composti da almeno tre istituzioni e non una sola amministrazione, requisito fondamentale per beneficiare di ulteriori contributi e essere presenti nel nascendo Sistema Museale Nazionale voluto dal MiBAC. Pertanto se il Museo Civico non farà più parte di FMS non potrà più godere di fondi regionali fin quando non sarà riconosciuto come “accreditato” (dimostrando l’adeguamento ad alcuni standard, non ultima la presenza di un direttore, ancora lontani), né potrà essere formalmente riconosciuto fra le eccellenze del patrimonio italiano.
Bruno Valentini
Consigliere Comunale Pd