SIENA. Da Bruno Valentini riceviamo e pubblichiamo.
“Grande è la confusione sotto il cielo. In quello che una volta era il campo del centrodestra senese regna il caos. La mancata riconferma di De Mossi ha scatenato l’inferno. Passare dai baci ed abbracci alle frecciate reciproche è stato un attimo.
L’ultimo attacco l’ha lanciato un esponente storico di Fratelli d’Italia, Riccardo Pagni, che almeno ha il merito di parlare chiaro. Se all’altro dirigente di FDI Enrico Tucci era scappata una frase rivelatrice (“questi pensano solo ad arraffare”), Pagni è esplicito. Gli ex alleati sono diventati improvvisamente dei reietti. Gente che “ha fatto soldi, carriere e governato sempre con la sinistra”. Finchè facevano comodo per vincere le elezioni, si erano turati il naso, ma ora il matrimonio di comodo è finito e volano gli stracci.
Nonostante le denunce dell’opposizione, per quasi cinque anni i partiti del centrodestra non si erano accorti che “rappresentavano il vecchio potere”, ma ora sembra diventato tutto chiaro. Nel frattempo dall’accampamento nemico i seguaci del sindaco De Mossi rispondono per le rime: sono “pusillanimi, accidiosi, traditori”, “se una maggioranza che vince e fa bene non si ripresenta nella formazione di partenza è stupido”, “così diventa una guerra per bande”.
E’ anche buffo notare che anche in Fratelli d’Italia ci siano transfughi DS/PD e che fra i principali sostenitori di Montomoli ci siano autorevolissimi membri delle giunte e delle maggioranze, che hanno governato Siena prima del disastro De Mossi. Ma al di là del trasformismo e delle liti da operetta, rimane una verità che è sotto gli occhi di tutti. Il giochetto di chi è più nuovo o innocente degli altri è mera propaganda. Stanno per passare cinque anni di quella che era stata annunciata come una rivoluzione storica, dopo settant’anni di presunto regime, ma lascerà solo una città più divisa e smarrita. Hanno avuto la fortuna di ereditare un bilancio florido, svezzato dalla dipendenza dal MPS, ma hanno speso male tutti quei soldi senza lasciare opere significative, se non un po’ di manutenzione di strade ed immobili.
La bellezza di Siena continua ad attrarre turisti, ma non hanno fatto niente per migliorare l’offerta e sulle politiche della cultura hanno fatto dei compitini da paese di provincia. Basti pensare che sul Santa Maria della Scala probabilmente dovranno metterci altri soldi per tappare il buco prodotto dalla rinuncia accidiosa al vecchio gestore, superando il milione di euro di sovvenzioni comunali. Anche sul Palio, che doveva essere il loro asso nella manica, hanno scontentato quasi tutti.
Ma su un punto sono stati bravi: lo spoil system alla senese. Occupare ogni posto disponibile, scegliendo uomini e donne solo in base alla convenienza. Questa è stata la vera causa della rottura con i partiti del centrodestra, perchè si sono visti discriminati a vantaggio del cerchio ristretto di De Mossi. Tutto qui il cambiamento che avevano promesso? Adesso stanno cercando di rifarsi la verginità nei minuti di recupero, senza però accorgersi che la partita è finita”.