SIENA. Da Bruno Valentini, consigliere Pd, riceviamoepubblichiamo.
“In apertura dell’ultimo Consiglio Comunale il Sindaco De Mossi ha fatto il punto sul suo mandato elencando delibere ed atti, quasi tutti di ordinaria amministrazione, senza slanci e senza grandi idee, fortunatamente risparmiandoci il tunnel sotto il poggio di Camollia e la metropolitana leggera Badesse-Isola d’Arbia. Come ormai è chiaro a tutti, il bilancio è sano, i debiti scendono e quello che manca non sono le risorse ma le idee, tranne l’ossessione di occupare più posti possibile, in modo da accontentare la vasta corte di questuanti che si muovono intorno a Palazzo Pubblico. Con un crescente malumore dei partiti e dei movimenti che hanno portato voti e si sentono sacrificati in favore di un grumo del vecchio sistema che ha saputo riciclarsi e che è tornato in auge nonostante i proclami e le attese di rinnovamento. Clamorosa è finora la distanza fra il programma di De Mossi depositato al momento della vittoria e la sua effettiva attuazione. Basta scorrerlo. Avevano spergiurato che con l’ingresso nella stanza dei bottoni avrebbero aperto tutti i cassetti per rivelare segreti e verità nascoste, ma non se ne è vista traccia. Il decoro urbano è la pulizia della città sono peggiorati. Assessori ed incarichi dovevano essere scelti fra chi non aveva avuto “compromissioni” col passato ed invece molti hanno proprio quella provenienza. Per non parlare del tradimento della spergiurata senesita’ con tante nomine extra-moenia. Volevano diminuire gli eventi in Piazza del Campo. Doveva essere istituito uno Sportello Unico comunale per “sbrigare tutti gli adempimenti burocratici”. Si dovevano avviare attività di collaborazione con i Comuni della provincia. Si doveva istituire un tavolo con le Università e far nascere un corso in scienze agrarie per i settore viticolo/enologico. Da mesi si millanta di una fantomatica Accademia di Belle Arti. Si doveva istituire un incubatore comunale di start-up giovanili e non si riesce nemmeno ad assegnare gli spazi già pronti. Si dovevano realizzare nuovi parcheggi e si rinuncia a quello interno a Porta Romana. Si era promessa una nuova politica tariffaria dei parcheggi per incentivare il commercio, prevedendo una franchigia nella prima parte della sosta. Per i parcheggi presso l’Ospedale si era promessa la “totale gratuità”. Si era dichiarato che “non è accettabile impostare la politica amministrativa su multe, divieti e balzelli di ogni tipo”. Si era scritto che c’era un progetto per due nuove Case della Salute. Doveva essere una priorità il progetto di un Auditorium, ma non si riesce ad aprire neanche quello già realizzato. Dov’è finita la solenne promessa di trovare un accordo con la Sovrintendenza per il trasferimento di parte della Pinacoteca presso il Santa Maria della Scala. Ogni anno avrebbe dovuto esserci un evento di portata internazionale e gli appuntamenti culturali e turistici dovevano essere calendarizzati con largo anticipo. Come si vede, l’elenco delle promesse mancate è lungo e forse la prova più evidente è l’aumento dell’insicurezza collettiva che, al contrario, nelle intenzioni della nuova maggioranza avrebbe dovuto segnare il cambio di passo della città”.