SIENA. Da Bruno Valentini riceviamo e pubblichiamo.
“Il 27 marzo scorso ho presentato una interrogazione urgente, per il Consiglio comunale del giorno successivo, relativa allo spostamento del Luna Park. In questa interrogazione chiedevo al sindaco di “verificare se era possibile consentire almeno per il 2019 lo svolgimento del Luna Park presso la Fortezza, intavolando da subito un confronto con gli operatori ed i loro sindacati per individuare valide soluzioni alternative”. Una interrogazione può essere ammessa come urgente solo se ha “carattere di straordinarietà” ovvero se ” una risposta tardiva ne infici l’utilità ed l’efficacia”.
Il giorno dopo, il presidente del Consiglio Comunale Marco Falorni non l’ammise come urgente, rinviandola nel tempo. Mi avvicinai al banco della Giunta per chiedere spiegazioni (perchè Falorni non lo fa spontaneamente, a differenza del precedente presidente del Consiglio Comunale, Mario Ronchi) e Falorni mi disse – davanti ad altre persone – che “tanto la Giunta non avrebbe cambiato idea” e perciò la mia interrogazione non avrebbe inciso sull’attività amministrativa. La Giunta, al contrario, ha cambiato posizione e -guarda caso – ha messo in atto la decisione ragionevole che gli avevo chiesto di prendere. La conseguenza è che il presidente Falorni non ha svolto il proprio ruolo di garante super partes di tutto il Consiglio, facendosi avvocato della sola Giunta (grazie, ma uno basta e avanza!). Col senno di poi, viene da pensare che sia stato fatto per evitare di cambiare le deliberazioni su proposta di un consigliere di opposizione.
Ma così viene meno tutta la retorica dell’invito a concertare insieme alcune decisioni nell’interesse della comunità (come ad esempio la cittadinanza onoraria alla Folgore) e rimane solo il “muro contro muro” ideologico, come è avvenuto per l’innocua mozione sul percorso pedonale fuori Porta Tufi. La conclusione è che il presidente del Consiglio Comunale ha impedito la trattazione di una interrogazione che anticipava una decisione successivamente deliberata dalla Giunta, abdicando all’imparzialità che il suo ruolo comporta”.