Il sindaco, a margine del Consiglio Comunale, parla delle scelte di proprietà e di aziende che hanno messo in forse le loro commesse
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di Augusto Mattioli
SIENA. “Ho parlato stamani con il sindacalista che segue la vicenda Bassilichi e in effetti ci sono legittime preoccupazioni da parte dei lavoratori e dei sindacati sul mantenimento di alcune commesse importanti per le quali lavorano oltre 60 dipendenti dell’azienda”. E’ quanto ha detto al Cittadinooline il sindaco di Siena Bruno Valentini questa mattina dopo la conclusione della celebrazione delle giornata di ricordo da parte del consiglio comunale, riunito per dibattere diversi temi all’ordine del giorno.
Il sindaco si è detto meravigliato delle possibili scelte “della nuova proprietà che ha come riferimento un insieme di banche a livello nazionale da cui ci si poteva aspettare una serie di nuove commesse, di ampliamento del mercato di riferimento. Questa era la premessa che era stata dichiarata e che era legittimo aspettarci. Invece mi pare che ci sia un po’ di immobilismo. E si sono limitati a mettere sul tappeto l’incognita sul rinnovo per queste due commesse. (Quelle di Mps e Poste ndr)”.
Valentini ha sottolineato che “Per quanto ho potuto ho cercato di avere informazioni sull’andamento, sull’eventuale conferma delle commesse che è importantissima. Si tratta di aziende private, o meglio controllate dal pubblico che operano con una logica privata. Hanno ricevuto offerte quasi fuori mercato. Per quanto riguarda Mps, secondo quanto mi hanno detto i sindacati, ce n’è una a prezzi stracciati, quasi ingiustificabile da parte di altri enti che si sono offerti per fare questo lavoro al posto di Bassilichi. Metto sull’avviso chiunque tratti all’interno di Mps una partita come questa – ha fatto presente il sindaco – perché c’ è un rapporto storico un’azienda che sta nell’area senese ormai consolidato. Non è corretto che il lavoro venga affidato solo sulla base di una valutazione di prezzo che fa anche sospettare, quando la differenza è così alta. Una banca come Mps, che oggi ha una forte partecipazione dello Stato, deve mettersi anche una mano sulla coscienza. I conti devono tornare, non ci sono dubbi, ma devono stare attenti alla ripercussione che le loro decisioni hanno sui lavoratori. Queste commesse in discussione con banca Mps sono seguite da 60 /70 persone che lavorano con contratti a tempo indeterminato. I nuovi proprietari di Bassilichi che fanno riferimento alle Banche popolari dovrebbero portare lavoro, non solo andare alla rinegoziazione dei contratti che hanno. La prima cosa che ti aspetti è che facciano il loro mestiere e che si impegnino a trovare nuove commesse in Italia e anche all’estero”.