Paris: “Incontro proficuo: tutti concordano sulla necessità di politiche anti-precarietà. Vigileremo sugli impegni presi”
SIENA. L’associazione dei ricercatori a tempo determinato “ARTeD Siena” ha incontrato i candidati Rettore dell’Università degli Studi di Siena per chiedere un impegno sull’attuazione di urgenti politiche anti-precarietà.
L’entrata in vigore della legge Gelmini e il progressivo taglio delle risorse che ha pesato su Università e Ricerca ha infatti diminuito di oltre il 25% il personale di ruolo e più che raddoppiato il numero dei contratti precari che ad oggi rappresentano oltre la metà del personale universitario della ricerca e della didattica. Più della metà del personale degli atenei italiani è precario, una situazione ormai diventata inaccettabile poiché lesiva della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori della ricerca. Anche il rilancio degli investimenti per il sistema universitario previsto nel PNRR non sembra tenere in considerazione la qualità e la sicurezza dei rapporti di lavoro e rischia di gonfiare ulteriormente la bolla del precariato.
In questo quadro la recente riforma del preruolo rappresenta sicuramente un passo in avanti rispetto alla normativa precedente (legge Gelmini), ma molto rimane da fare per riassorbire la sacca di precariato storico delle Università.
“Ringrazio per la disponibilità al confronto mostrata dalla Professoressa Sonia Carmignani, dal Professor Roberto Di Pietra e dal Professor Francesco Dotta – dichiara il coordinatore di Arted Siena Orlando Paris. Abbiamo chiesto un impegno proprio sul riassorbimento del precariato storico. L’autonomia delle Università, infatti, lascia degli spazi per poter attuare delle politiche di tutela dei lavoratori precari: da una riserva specifica nelle nuove procedure RTT a favore di quanti siano già stati RTD-A e assegnisti di ricerca, alla riduzione delle tempistiche per RTD-B e RTT nel passaggio a professore associato. Inoltre, abbiamo posto la questione dei docenti a contratto, probabilmente le figure più precarie e sottopagate nel contesto universitario: costretti a lavorare per retribuzioni imbarazzanti e in molte occasioni costretti a lavorare gratuitamente”.
“Tra gli impegni più importanti presi dai candidati Rettore c’è quello della costituzione di un osservatorio sulla precarietà interno all’Ateneo che possa monitorare la situazione dei lavoratori precari e, nel quadro delle possibilità offerte dall’autonomia degli atenei, studiare e promuovere azioni di contrasto alla precarietà”.
“Come Arted – conclude Paris – vigileremo sugli impegni presi dai candidati Rettore e ci impegneremo in un continuo lavoro di tutela delle ricercatrici e dei ricercatori precari e, più in generale, del mondo del precariato universitario”.