SIENA. Da Uniti per Siena riceviamo e pubblichiamo.
“A Siena si sta diffondendo un pensiero volto a paragonare la libertà parziale concessa ben due volte allo straniero che aveva aggredito il tassista in piazzale Rosselli e che poi si è reso protagonista di un nuovo episodio allo Snack Bar, con il processo ai contradaioli.
La vicenda del doppio rilascio dello straniero ed il processo ai contradaioli – soprattutto con il mancato riconoscimento della tradizione paliesca – sono due aspetti diversi ma entrambi qualcosa di inimmaginabile ed incredibile; ma in particolare il primo dipende da leggi buoniste e permissive che andrebbero cambiate a livello nazionale e sul quale da Siena possiamo influire indirettamente.
Però è impossibile non notare come il Comune di Siena, da un lato, per quanto concerne la sicurezza, ha dimostrato ancora una volta la sua scarsa capacità di operare in termini di prevenzione nei confronti degli eventi criminosi, intervenendo sempre a posteriori, e, dall’altro, nel caso del processo dei contradaioli, ha ancora una volta dimostrato la propria inettitudine amministrativa e di aver abdicato a qualunque prerogativa in ordine al Palio e non è stato capace né di chiarire né di spiegare agli organi della giustizia quale sia la reale portata di questo meraviglioso aspetto culturale della nostra città”.