Valentini: "Una situazione che desta allarme sociale tanto da costituire un problema di sicurezza pubblica"
SIENA.La presenza di ungulati quali caprioli e cinghiali nell’area urbana e in prossimità delle abitazioni, in particolare nelle zone di san Marco, Pescaia, San Prospero e delle Scotte, ha costituito il tema dell’interrogazione presentata nella seduta consiliare odierna da Alessandro Piccini e Maria Isabella Becchi (Nero su Bianco). Dopo aver fatto riferimento ai rischi derivanti da tale situazione, Piccini ha sottolineato come “il problema sia ormai noto agli organi competenti nella tutela del territorio, in particola la Polizia Provinciale, anche sotto il profilo della sicurezza st radale”.
Il consigliere, inoltre, ha fatto riferimento all’ordinanza emanata dal sindaco nel 2013 “che disciplina le operazioni di cattura sotto la responsabilità e il controllo della Polizia Provinciale: un atto che risulta invalido per un vizio di incompetenza, perché compiuto da un organo istituzionale nei confronti di un altro”. Piccini ha quindi chiesto “quali azioni intenda intraprendere l’Amministrazione per fronteggiare la situazione”.
Il sindaco ha ricordato come, a seguito del recente processo di riordino delle funzioni delle Province, la competenza in materia venatoria sia di ambito regionale. Valentini ha dato lettura della nota indirizzata al responsabile dell’ufficio Risorse Faunistiche della Regione Toscana, con la quale sono state riportate le segnalazioni dei cittadini sulla “presenza di ungulati vicino alle abitazioni, soprattutto cinghiali, che, in taluni casi, trovano ricovero a ridosso dell’abitato e ciò a prescindere dalla circostanza che vi siano o meno nelle vicinanze campi e vegetazione. Recentemente sono stati avvistati ungulati anche nei pressi della stazione ferroviaria”.
Sottolineando come la situazione stia destando allarme sociale, tanto da costituire un problema di sicurezza pubblica, Valentini ha riferito di aver sollecitato l’ufficio regionale “a predisporre e attuare adeguate misure di contenimento degli animali e attività di recupero degli stessi”.
“La normativa regionale è all’avanguardia sul tema degli abbattimenti – ha concluso il sindaco – per quanto sia stata osteggiata da alcune associazioni animaliste. Dalla sua piena applicazione trarranno sollievo anche le attività agricole, che subiscono ingenti danni, oltre ai residenti e agli automobilisti. Faremo tutto il possibile per sollecitare la Regione Toscana affinché faccia tempestivamente il proprio dovere”.
Piccini ha riconosciuto “la volontà dell’Amministrazione di risolvere il problema” ma ha criticato il mancato ritiro dell’ordinanza del 2013 “evidentemente illegittima, in quanto il sindaco ha emesso un’ordinanza nei confronti dell’organo di polizia di un altro ente”. “Per risolvere la questione – ha concluso il consigliere – servono incontri e confronti con le associazioni venatorie e tutti i soggetti interessati: se fosse stato raggiunto un accordo nel 2013 oggi il numero degli ungulati sarebbe stato sensibilmente ridotto e avremmo senz’altro meno disagi”.