Esperti e studiosi di fama internazionale a confronto. Le tesi in campo. Il ricordo di Daniel Dennett. ICCS si conferma forza trainante nel promuovere il dibattito sulla coscienza
SIENA. Si è svolto a Siena, nella splendida cornice del Santa Maria della Scala, il primo congresso della neonata ICCS (International Center for Consciousness Studies), dal titolo “Alla scoperta della magia della coscienza. Filosofia, neuroscienze, intelligenza artificiale”, organizzato da Riccardo Manzotti, Pietro Perconti, Dmitri Volkov e Alessio Plebe in collaborazione con Università di Siena, rappresentata dalla professoressa Chiara Mocenni, Università per Stranieri di Siena, IULM, Università di Messina e con il patrocinio del Comune di Siena, rappresentato dall’assessore Vanna Giunti.
Un evento di grande prestigio che ha registrato 150 iscrizioni e che rappresenta un momento di alto valore per la Città di Siena, che ha dimostrato di avere la potenzialità e la capacità per accogliere i più importanti consessi internazionali.
Al Congresso hanno partecipato filosofi, neuroscienziati, studiosi di intelligenza artificiale e psicologi di fama internazionale, nonché numerosi partecipanti che hanno potuto usufruire
della natura completamente gratuita dell’evento, che si è svolto in una delle location più prestigiose della città, un luogo identitario carico di storia e di valore culturale, a due passi da una Piazza del Campo già pronta ad accogliere il Palio.
Dmitry Volkov, Ph.D, fondatore dell’ICCS, membro dell’American Philosophical Association e rinomato specialista in filosofia della mente, identità personale, libero arbitrio e responsabilità morale, ha spiegato la missione del consesso: “Supportare la discussione interdisciplinare, aiutare i filosofi ad interfacciarsi con la scienza e al tempo steso incoraggiare scienziati, psicologi cognitivi, neuroscienziati e informatici ad affrontare questioni filosofiche difficili. Abbiamo l’ambizione di risolvere il problema mente-corpo, ma anche se non potessimo farlo a breve termine, vogliamo contribuire alla soluzione di sfide pratiche per l’uomo, come la costruzione di robot etici antropomorfi”.
L’evento ha quindi offerto uno scorcio sullo stato dell’arte delle ricerche sulla natura della coscienza e della mente e dell’intelligenza artificiale. Il celebre psicologo Nicholas Humphrey ha tracciato un’affascinante analogia tra coscienza e arte, evidenziando come l’esistenza di ciascuno di noi sia un momento pieno di valore.
Alex Byrne, che è titolare della cattedra di filosofia del MIT di Boston, ha discusso sulla possibilità di esistenza della coscienza nei modelli del linguaggio di grandi dimensioni come ChatGPT. Riccardo Manzotti, filosofo teoretico della IULM, ha difeso un’ipotesi radicale, che ridiscute il rapporto tra coscienza e mondo e ci rimette nella realtà che ci circonda.
L’evento ha visto anche una partecipazione consistente da parte del mondo accademico senese, da Sandro Nannini, che in Italia è da tempo un punto di riferimento per la filosofia della mente, a Marco Gori, rinomato esperto di Intelligenza Artificiale. Particolarmente interessante la relazione di Simone Rossi, neurologo e neuroscienziato locale, sulla possibilità di risolvere un problema ancora più difficile di quello dei filosofi: ripristinare la coscienza in pazienti che, in stato vegetativo, l’abbiano persa per una patologia.
Nel complesso, il convegno ha visto una trentina di esperti mondiali e il supporto del centro internazionale di studi sulla coscienza (ICCS) di Dmitry Volkov. Che cosa è la coscienza? Siamo un cervello che fa esperienza del mondo come hanno sostenuti i neuroscienziati (Claire Sergent, Liad Mudrik), siamo una rete di relazioni sociali o di costrutti cognitivi, come vorrebbe il filosofo Pietro Perconti, o più umilmente siamo anche noi cose fra le cose secondo l’ipotesi di Riccardo Manzotti? Molte domande, ma ancora nessuna risposta certa.
L’esito del simposium è stato sintetizzato da Pietro Perconti, Co-fondatore di ICCS, Professore di Filosofia della mente presso il Dipartimento di Scienze Cognitive, Università di Messina, Italia: “La conferenza “Uncovering the Magic of Consciousness” ha evidenziato i recenti progressi negli studi sulla coscienza, rivelando che, sebbene stiamo scoprendo alcuni dei suoi segreti, essi rimangono in parte fuori dalla portata della scienza sperimentale. Tuttavia, la direzione è ormai segnata e questo fenomeno, per quanto sfuggente, sta diventando sempre più familiare e potenzialmente capace di trasformare le relazioni tra gli esseri umani in un prossimo futuro”.
Sicuramente, il momento più toccante è stata la commemorazione di un gigante della filosofia della mente, Daniel Dennett, molto amico di tanti partecipanti, che è stato ricordato prima nei suoi aspetti privati e poi nel suo lavoro accademico. Perché anche i filosofi, prima di costruire castelli di idee, sono esseri umani coscienti. L’altro co-fondatore di ICCS, Alessio Plebe, Professore di Filosofia della scienza presso il Dipartimento di Scienze Cognitive, Università di Messina, Italia, ha tratteggiato la figura fondamentale di Dennett: “Nel convegno “Uncovering the Magic of Consciousness” si è fatta sentire l’influenza di Daniel Dennett, recentemente scomparso. Dennett è stato un pioniere nella moderna esplorazione della coscienza. La sua posizione, quella di utilizzare il fascino suscitato dalla magia della coscienza come leva e stimolo a indagarla scientificamente e senza temerne i misteri, è stata certamente recepita, come attestato dai progressi delle diverse prospettive che sono state presentate al convegno”.
I contributi del Convegno saranno pubblicati online nelle prossime settimane:
La segreteria organizzativa è stata curata dallo studio di comunicazione e progettazione Pangea srl di Chianciano Terme e dal tour operator Valdichiana Experience.