SIENA. Un regalo di Natale sotto l’albero addobbato in piazza Salimbeni, con scritto “Beko” e “Scade il 31/12/2025”: è quanto hanno fatto trovare stasera gli operai dello stabilimento senese di Beko Europe.
Nel pomeriggio un centinaio di lavoratori, accompagnato da rappresentanti delle istituzioni e politici di diversi partiti, si sono mobilitati nuovamente in una fiaccolata, che da piazza Duomo è arrivato in piazza Salimben.
È seguito un flash mob con l’attore teatrale Altero Borghi che ha letto alcune poesie. L’azienda, dice Daniela Miniero, segretaria Fiom Cgil Siena, “ha ancora confermato gli esuberi. Per cui a questo punto, chi ha il potere di invertire questo processo rovinoso, ovvero il Governo, deve agire. Mi riferisco all’utilizzo del famoso golden power”.
Secondo il segretario Fim Cisl di Siena Giuseppe Cesarano “non ha senso andare agli incontri al Mimit a Roma, se la multinazionale intende mantenere quanto dichiarato in audizione la scorsa settimana a Montecitorio. Attendiamo un cambiamento del piano industriale”.
Per il segretario Uilm Uil Siena Massimo Martini “i lavoratori sono determinati” e la fiaccolata odierna “sensibilizza profondamente la città. Stiamo ricevendo infatti sensibilità da ogni dove”.
Tra i presenti anche Don Carmelo Lo Cicero, parroco della località senese di Taverne d’Arbia, che aveva sensibilizzato, con delle lettere inviate via posta 2300 famiglie sulla vertenza: “Verso i lavoratori – ha detto – ricordo sia la solidarietà espressa dal Papa, che quella dell’Arcivescovo di Siena Augusto Paolo Lojudice. Preghiamo e auspichiamo che si arrivi davvero a una soluzione migliore, restituendo lavoro e dignità a queste 299 famiglie. Questo sarebbe il vero significato del Natale”.
Quella di Beko Europe “è una vertenza che rappresenta una questione cruciale per la Toscana. Quello che accade a Siena è inaccettabile e non si può tollerare. La dinamica che abbiamo visto dal 2 aprile è stata una cinica, ingiusta e inaccettabile ricerca di spazi di mercato”: lo dice in una chiamata il presidente della Regione della Toscana Eugenio Giani, mentre parla i lavoratori senesi della multinazionale presenti nel centro storico toscano a un corteo di protesta.
“Qualcuno, l’altro giorno, diceva che la vertenza Beko è ormai diventata la vertenza di Siena – osserva il primo cittadino Nicoletta Fabio – credo che questa consapevolezza possa e debba aiutarci, ma è anche motivo di orgoglio”. Secondo il sindaco “questa è una battaglia che stiamo combattendo tutti insieme, quotidianamente, prima di tutto per voi e per le vostre famiglie, ma anche per il lavoro, di cui questa città ha così tanto bisogno”.
Per il parlamentare di FdI, Francesco Michelotti, “maggioranza e opposizione, destra e sinistra, devono fare squadra per sostenere questa lotta contro un piano industriale inaccettabile. L’atteggiamento dell’azienda è disgustoso, perché calpesta i diritti dei lavoratori e pensa solo ai propri interessi. Ho fiducia nel ministero delle Imprese e del Made in Italy, nel governo e nel ministro Urso”.