La missiva intercettata dalla Polizia nel centro smaltimento postale di Firenze
SIENA. La notizia è stata battuta dalle agenzie di stampa solo qualche minuto fa. Una lettera contenente un proiettile inesploso sarebbe stata inviata al magistrato Aldo Natalini. La missiva sarebbe stata itercettata dalla Polizia al centro smaltimento postale di Firenze e sarebbe stata spedita da una città toscana. All’interno della busta, oltre al proiettile ci sarebbe stato anche un foglio con minacce scritte ma gli inquirenti su questi aspetti non si sbottonano. Il pm Natalini è molto conosciuto a Siena: è stato uno dei primi magistrati ad indagare sulle vicende Mps ed è stato sempre tra i primi a “gestire” il caso del presunto suicidio di David Rossi, capo della comunicazione Mps precipitato da una finestra di Rocca Salimbeni nel marzo 2013.
Le Iene, solo qualche settimana fa, avevano tentato di strappare una qualche dichiarazione a Natalini, proprio sulla vicenda Rossi, ma il pm aveva tagliato corto, negandosi alle domande del giornalista.
L’inchiesta potrebbe essere trasferita per competenza alla procura di Genova dove, tra l’altro, è già stato aperto un fascicolo sui magistrati senesi dopo che il 10 ottobre scorso, il procuratore capo di Siena, Salvatore Vitello, ha inviato la registrazione di una trasmissione de ‘Le Iene’, con un’intervista ‘estorta’ all’ex sindaco Pierluigi Piccini sulla morte dell’ex capo area comunicazione di Mps David Rossi.
Domani (9 novembre) è in programma una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che potrebbe decidere per evetuali misure di protezione per il magistrato, se ritenute necessarie.
Immediata la reazione dell’Anm che scrive in una nota: “Apprendiamo con grande preoccupazione che è stata intercettata dalla polizia di Firenze una lettera contenente un proiettile inesploso e gravissime minacce indirizzate ad Aldo Natalini, pm a Siena”.
“Nell’esprimere solidarietà e vicinanza al collega, la Giunta non può che rimarcare come il clima di odio e di delegittimazione, che talvolta contraddistingue alcune propalazioni, possa oggettivamente alimentare una distorta percezione della funzione e dell’attività della magistratura, ponendo così le premesse anche per azioni intimidatorie e violente”.
“Quanto accaduto a Perugia, con l’aggressione a due colleghi, i tragici fatti di Milano ed altri analoghi eventi – prosegue la nota – debbono richiamare l’attenzione sull’esigenza di non trascendere dalla critica legittima all’aggressione personale”.