Una nuova occasione persa da Gasparri
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di Augusto Mattioli
SIENA. Prima ancora che il giudice del processo Berlusconi pronunciasse la sentenza di assoluzione per il presidente e per Danilo Mariani, da Forza Italia – in particolare dal senatore Maurizio Gaspari – è arrivato il fuoco di sbarramento contro “l’uso politico della giustizia a Siena”. Il presidente del collegio giudicante, Simone Spina, aveva infatti respinto la richiesta della difesa di poter sentire alcuni testimoni per avere maggiori elementi di giudizio. Richiesta non accolta per cui la difesa aveva chiesto la ricusazione dell’intero collegio giudicante, che era cambiato dopo il trasferimento a Livorno di Mosti. Gasparri aveva iniziato a mettere le mani avanti dopo avere saputo del non accoglimento della ricusazione. E aveva stamburato: “Ancora un caso, a nostro avviso, di uso politico della giustizia: a Siena – che il Pd considera un suo ‘feudo’ – il Tribunale vuole andare a sentenza, ignorando alcune richieste della difesa del presidente Berlusconi. Più della giustizia, interessa danneggiare un leader politico e interferire anche sul voto per il Quirinale? Alla luce di quanto emerso in questi anni nel mondo togato a pensar male si rischia di indovinare anche in questo caso”.
Di rinforzo è arrivata anche la dichiarazione di Pierantonio Zanettin, capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia della Camera e attuale presidente della commissione di inchiesta sulla morte di David Rossi, accodatosi a Gasparri. Una dichiarazione nella quale, abbandonando l’aplomb dimostrato nella conduzione dell’inchiesta Rossi, ha messo evidenza come il giudice Spina fosse “un noto esponente di magistratura democratica che invece manifesta una ingiustificata fretta di andare a sentenza”.
Diciamo che in questo processo fretta non ce n’è stata fino ad oggi, visto che per ben otto volte la difesa aveva chiesto il rinvio per legittimo impedimento di Berlusconi (ragioni di salute), ad essere presente al dibattimento come era suo desiderio. Il collegio giudicante ha invece, secondo il proprio convincimeno, assolto Berlusconi e Mariani.
Gasparri e Zanettin sono stati precipitosi sparando subito a zero. Del resto, il primo non è nuovo a prese di posizione improvvide.
Come quella che gli è costata tempo una condanna a Siena per diffamazione ai danni dell’ex rettore dell’università di Siena, Piero Tosi e di suoi figlio. Gasparri multato per mille euro deve però pagare come risarcimento alle parti civili ventimila euro all’ex rettore e quindicimila al figlio, più le spese processuali. La denuncia nei confronti del senatore era stata decisa da Tosi e dal figlio in seguito ad un suo commento nel corso della trasmissione televisiva de La 7 riguardante l’arresto alcuni professori fiorentini, coinvolti in una storia di baronie universitarie e di concorsi truccati.