Ferretti chiede ai consiglieri ed ai gruppi di trovare una soluzione per devolvere il fondo formazione
SIENA. Da Anna Ferretti riceviamo e pubblichiamo.
“E’ uscita oggi una piccola, ma grande notizia sui giornali: Rossana Salluce, presidente di Donna chiama Donna, informa che nell’ultimo mese le richieste di aiuto di donne vittime di violenza sono passate da 65 a 72.
7 donne in trenta giorni fuori casa, che chiedono aiuto, è un numero grande per il nostro territorio, sintomo di un problema che sta emergendo, e questo è positivo, ma che purtroppo non accenna a diminuire.
Sono state programmate diverse iniziative di sensibilizzazione, ultima quella nelle contrade, ma c’è anche un bisogno concreto e immediato a cui le istituzioni e il terzo settore devono rispondere: queste donne, spesso con figli, si trovano sole, in ambienti estranei, senza lavoro e con tanti bisogni materiali.
Propongo allora ai gruppi consiliari e ai consiglieri un gesto concreto di attenzione.
Tra i regolamenti istituzionali del Consiglio comunale di Siena è presente un articolato che prevede, salvo modifiche il prossimo anno, 400 euro annue a consigliere e 400 euro annue a gruppo consiliare da destinare ad attività formative del consigliere e del gruppo consiliare, giornali, riviste, cancelleria, e quanto può servire per l’attività politica.
L’importo complessivo è messo ogni anno regolarmente a bilancio.
Ho provato a vedere come consigliere come funzionava l’utilizzo del fondo e mi sono resa conto che non è di facile uso, pertanto presumo che diversi importi, come il mio e quello del mio gruppo, rimangano inutilizzati.
Propongo pertanto al presidente del consiglio comunale e ai capigruppo di trovare, se è possibile, la corretta modalità perché in fase di bilancio consuntivo gli importi non utilizzati siano destinati al sociale e vengano spesi per sostenere le realtà come Donna chiama Donna, che ogni giorno sono impegnate ad aiutare nel concreto le donne vittime di violenza.
Tutto questo non avrebbe un costo aggiuntivo per il Comune e sarebbe un segno tangibile della vicinanza della politica verso donne e minori, che si trovano sole e con un futuro complicato davanti”.