Una settantina le persone che si sono fidate e hanno perso il denaro
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di Augusto Mattioli
SIENA. Subito un rinvio questa mattina (3 ottobre) della prima udienza davanti al Gup Ilaria Cornetti del processo a carico dell’assicuratore senese che lavorava per le assicurazioni Generali, accusato di truffa aggravata ed evasione fiscale, dopo che la procura della Repubblica aveva incaricato la Guardia di Finanza di fare indagini. Motivo del rinvio un difetto di notifica.
Le prossime udienze sono state fissate per il 5 dicembre, il 23 gennaio, il 30 gennaio e il 27 febbraio del 2018. Al palazzo di giustizia in aula, oltre ad un consistente numero di avvocati, anche non poche persone truffate per migliaia di euro dall’assicuratore. In totale sono quasi una settantina le perone che si sono fidate dell’uomo. Un processo nel quale si leggono due linee differenti. Quella di chi sostiene che certe responsabilità di quanto è accaduto, oltre che all’assicuratore, vadano attribuite anche alle assicurazioni Generali, sia a livello locale sia a livello nazionale, perché non avrebbero controllato meglio l’assicuratore. Le Generali, invece, sostengono di essere stati danneggiate esse stesse dal comportamento dell’assicuratore.
Lo stesso avvocato De Mossi legale di alcuni truffati nella conferenza stampa di ieri ha criticato l’assicurazione che non avrebbe avuto a suo dire “un atteggiamento collaborativo”, sottolineando che – come ha riportato ieri il Cittadinoonline – ”è davvero singolare che né le Generali né l’agenzia di Siena abbiano offerto alcunchè per risarcire i danni fatti dal loro agente. Si parla tanto di assicurazioni e di banche etiche e poi nessuno, in questa circostanza, si sente in dovere di restituire il maltolto a chi, con fiducia, consegnava i suoi risparmi nelle mani di un agente, nel suo ufficio, in agenzia”. Una linea nettamente in contrasto con quella delle assicurazioni.
Vedremo cosa accadrà nelle prossime udienze. In ogni caso davanti al palazzo di giustizia abbiamo registrato la rabbia e l’amarezza per i risparmi di una vita andati in fumo per la disonestà di una persona di cui molti si sono fidati. Una brutta storia su cui deve essere fatta completa chiarezza.