SIENA. Da Michele Pinassi (Toscana Pirata), riceviamo e pubblichiamo.
“Sono rimasto attonito ascoltando il video che Beppe Grillo ha diffuso ieri in Rete, dove si sfoga per l’attenzione mediatica nei confronti di suo figlio Ciro – afferma Michele Pinassi, ex-consigliere comunale M5S di Siena e oggi in Toscana Pirata – . Video che non credo possa essere frettolosamente derubricato come sfogo di un padre frustrato e arrabbiato: Grillo è un professionista della comunicazione e il garante di una delle principali forze politiche al Governo del Paese. Le sue parole hanno un impatto mediatico – e politico – enorme.
Purtroppo, quel minuto e mezzo di video conferma che l’Italia è un Paese che fa culturalmente molta fatica a riconoscere la parità di genere, da eguali diritti salariali alla completa attuazione della legge 194/78 sull’IVG, passando per la tutela delle vittime di violenza. Paese che oggi viene ancora una volta avvilito dalle parole di un importante esponente politico nazionale.
Neanche una parola di solidarietà e conforto per la (presunta) vittima, una giovane che, dicono gli inquirenti, sarebbe stata “afferrata per la testa” e costretta “a bere mezza bottiglia di vodka” contro il suo volere, poi “condotta nella camera matrimoniale dove gli indagati ”’avrebbero costretta ad avere “cinque o sei rapporti” sessuali”. A tratti ho quasi avuto l’impressione che si volesse dare della bugiarda alla ragazza, cercando di minimizzare il tutto a una ragazzata da parte di quattro “cog…ni”: le donne del MoVimento 5 Stelle sono disposte ad accettarlo? Ad accettare che, dopo condivisibili battaglie come il “Codice Rosa”, arrivi Grillo nelle vesti del padre disperato a demolire tutto?
Non posso non stigmatizzare alcuni commenti al video, pubblicato su Facebook, da parte di donne – conclude Pinassi – e vogliamo portare la nostra (umilissima) solidarietà ai genitori e alla ragazza, che proprio non si meritavano questa ulteriore violenza a reti unificate”.