I carabinieri hanno ricevuto la segnalazione della donna contattata da un falso avvocato che le chiedeva 7mila euro per far rilasciare il figlio resosi responsabile di un incidente stradale
SIENA. Evidentemente il grande flusso di raccomandazioni che, anche attraverso e grazie ai media, è stato indirizzato alle persone anziane a qualcosa è servito, in quanto dopo l’episodio dell’altro giorno, che segnava dopo molti mesi di quiete il ritorno dei “truffatori dell’escamotage del falso incidente stradale”, vi è stato un nuovo episodio a Siena in via Esterna di Fontebranda. In questo caso però la signora era preparata, richieste anomale di denaro devono essere viste con sospetto.
L’ignoto interlocutore si spacciava per avvocato e sosteneva che erano necessari 7.000 euro quale cauzione per il rilascio del figlio della donna, che si sarebbe trovato in stato di fermo per aver causato un grave incidente stradale con molte persone in fin di vita. Sarebbe poi passato dalla donna un collaboratore di quell’avvocato per ritirare la somma. A parte il fatto che l’istituto del rilascio su cauzione esiste semmai negli Stati Uniti d’America, pubblicizzato in tanti telefilm, e non ha riscontri nel nostro ordinamento, la signora quasi ottantenne comunque, pur col batticuore non perdeva la lucidità, la storia terribile che le era stata raccontata certo l’aveva emozionata ma non le aveva fatto perdere il lume della ragione. Certo avrebbe potuto dire a quello strano interlocutore che i soldi sarebbero stati pronti dopo un’ora e nel frattempo avrebbe potuto chiamare i Carabinieri per beccare in flagranza i malfattori, sarebbe stato il massimo ma, dal proprio punto di vista era soprattutto importante non cadere nel tranello. Così dopo aver interrotto la linea facendo comprendere a quegl’impostori di non esserci cascata, chiamava i Carabinieri al 112.
Il contributo è minimo, nel senso che i Carabinieri ora sanno che le bande dei truffatori sono di nuovo all’opera in Provincia e vanno raccogliendo indizi e spunti di ricerca, ma è comunque importante che gli anziani possano alzare la guardia e non fidarsi di nessuno, secondo le raccomandazioni a più riprese diffuse dai Carabinieri stessi. Questi ultimi raccomandano, laddove possibile, di prender tempo e chiamarli sempre in casi simili, in maniera che al successivo appuntamento i truffatori trovino loro.