Senese fermato al prefiltraggio e denunciato dalla Polizia. Proseguono le indagini sull'aggressione al palazzetto
SIENA. Sarebbe entrato allo stadio con due grossi petardi ma i serrati servizi di controllo, effettuati al prefiltraggio dalle Forze dell’ordine e dagli steward, lo hanno indotto a consegnare spontaneamente gli artifizi artigianali che aveva con sé. Per questo, un tifoso della Robur, senese di 48 anni, è stato denunciato dalla Polizia di Stato e sottoposto a DASPO.
In occasione della partita di campionato di serie C, Robur Siena – Viterbese, disputata al Franchi lo scorso 10 marzo, poco prima dell’inizio dell’incontro, l’uomo si è presentato ad uno dei due varchi di accesso alla Curva Guasparri, munito sì di regolare biglietto ma con “due bombe”, come lui stesso le ha definite, che si è visto costretto a consegnare ai poliziotti visti i capillari controlli in corso. L’uomo è stato immediatamente identificato e bloccato, e i due artifizi, meglio conosciuti come “castagnole”, privi di etichetta e costruiti artigianalmente, sono stati sequestrati. Da accertamenti effettuati successivamente dalla Digos e la Divisione Anticrimine della Questura è emerso, peraltro, che il tifoso senese non era nuovo a condotte del genere, tenute anche in occasione di altre manifestazioni sportive, per le quali era già stato sottoposto a DASPO.
Per questi motivi, tenuto anche conto della pericolosità dei due artifizi contenenti polvere pirica, che se fatti esplodere avrebbero messo fortemente a rischio, con conseguenze anche fisiche, gli spettatori, il senese è stato sottoposto dal Questore di Siena Maurizio Piccolotti ad un Divieto di Accesso ai Luoghi in cui si volgono tutte le Manifestazioni Sportive per 3 anni.
Il DASPO è stato quindi applicato non solo per le gare di calcio ma anche per le altre manifestazioni sportive, compreso il basket, con divieto di accedere anche ai luoghi interessati anche al transito e alla sosta dei tifosi, in fase di afflusso e deflusso, a partire da due ore prima dell’inizio e fino a due ore dopo il termine del singolo evento sportivo. All’uomo, in aggiunta al divieto, per scongiurare che possa reiterare comportamenti analoghi gravi e pericolosi, è stato inoltre prescritto di presentarsi presso la Questura di Siena per la firma, al termine del primo tempo di ogni incontro di calcio della Robur Siena, sia in casa che fuori su tutto il territorio nazionale, con il vincolo che potrà recarsi fuori dalla provincia di residenza solo previa autorizzazione del Questore di Siena, rilasciata dietro istanza formale.
“La rigorosità della misura cui è stato sottoposto il sostenitore della Squadra senese – ha sottolineato il Questore di Siena Maurizio Piccolotti – è finalizzata a stigmatizzare ogni comportamento violento o qualunque altro fatto che possa mettere a rischio, per la sua pericolosità, le manifestazioni sportive, con gravi ripercussioni per l’ordine e la sicurezza pubblica”.
In questo senso e con la stessa finalità, sono state immediatamente avviate le indagini da parte della Polizia dopo l’aggressione avvenuta nei confronti di un tifoso della squadra calabrese, al termine della partita di basket “Mens Sana 1871 – Viola Reggio Calabria” disputata la scorsa domenica, e dopo il deflusso, da parte di alcuni sostenitori della squadra biancoverde. La Digos della Questura di Siena, a seguito della denuncia sporta negli uffici di via del Castoro dalla vittima, che ha riportato lesioni giudicate guaribili in 7 giorni, si è subito attivata per ricostruire l’accaduto ed individuare dinamica e autori.
Al riguardo il Questore ha aggiunto: “La città di Siena non merita e non tollera comportamenti violenti, e saremo pertanto inflessibili nel contrastarli”.
Le indagini intanto proseguono a tutto campo.