SIENA. Lo scorso 26 settembre si è tenuto presso la sede nazionale di Ance il convegno “Ecobonus e Sismabonus. La grande occasione per la sicurezza e l’efficienza energetica della casa”, al quale sono intervenuti, in veste di relatori, il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, il miceministro all’Economia Enrico Morando ed il presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci.
Andrea Tanzini, presidente di Ance Siena, sottolinea le importanti aperture ottenute dal Governo sul tema delle agevolazioni fiscali per la messa in sicurezza antisismica e l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio.
Per Tanzini si tratta sicuramente di significativi passi avanti, ma ancora insufficienti per avviare un efficace piano di riqualificazione del patrimonio immobiliare del Paese. Obiettivo di Ance è creare le condizioni per avviare un processo di riqualificazione edilizia e di rigenerazione urbana, che permettano di ridurre significativamente il rischio sismico. Per raggiungere questo scopo, Ance Siena auspica l’estensione del Sisma Bonus anche agli acquisti di case demolite e ricostruite nelle zone sismiche 3, e la proroga per almeno tre anni della riduzione del 50% dell’Iva sull’acquisto di case ad alta efficienza energetica.
Tanzini è concorde sul fatto che in un territorio come la Toscana, a basso rischio sismico (zona 3), sia sempre comunque un costo eccessivo in termini economici e umani provvedere alle spese necessarie alla messa in sicurezza o alla ristrutturazione degli edifici nell’eventualità di un evento sismico.
Le zone a rischio sismico 1, 2 e 3 rappresentano l’85% della superficie del territorio italiano e nel quale vive l’80% della popolazione: in queste zone si trovano 9,3 milioni di immobili ad uso residenziale, di cui solamente il 31,3 % è stato realizzato in calcestruzzo armato. Di questi, quasi 7 milioni di edifici residenziali sono stati tuttavia realizzati prima della normativa antisismica del 1974 e dei relativi decreti attuativi emanati negli anni successivi.
“Il costo complessivo per interventi strutturali di miglioramento nelle zone a rischio sismico su tutto il territorio nazionale è stimato in circa 105 miliardi di euro – commenta Tanzini – nel solo Comune di Siena sono presenti circa 6000 edifici a rischio sismico. Auspico, per questo motivo, una presa di coscienza da parte di tutti sullo stato di sicurezza degli immobili in cui viviamo e lavoriamo, cambiando la prospettiva con la quale li valutiamo e mettendo in primo piano la qualità rispetto al costo di acquisto o di ristrutturazione. La durevolezza di un immobile è il primo valore da salvaguardare e tramandare alle generazioni future”.