Il Presidente di ANCE Siena rinnova l'appello ad una revisione delle norme nel settore edile
SIENA. Questa inerzia nel settore edile che affligge il Paese e colpisce ogni iniziativa, pubblica o privata, ha un nome: burocrazia, la madre di tutti mali.
Non esiste, infatti, altro Paese al mondo in cui occorra tutto questo tempo per avviare un’opera pubblica: ci vogliono in media oltre 4 anni solo per aprire un cantiere! Ma si arriva a 15 per un’opera sopra i 100 milioni, nei rari casi in cui questa si presenta!
“Perdiamo più della metà del tempo in adempimenti burocratici, procedure farraginose, processi decisionali infiniti. Gli addetti ai lavori li chiamano tempi di attraversamento. Ma forse è meglio chiamarli tempi morti.” – sostiene Andrea Tanzini, Presidente di ANCE Siena – “Siamo stremati nel passare gran parte del nostro tempo ad occuparci di scartoffie e adempimenti più o meno dovuti, spesso ridondanti e qualche volta inutili, mentre il settore perde opportunità a discapito dell’occupazione e della capacità propositiva e competitiva delle imprese. Lo Stato non può scaricare sulle spalle di imprese, professionisti e addetti degli uffici comunali la propria incapacità di normare in maniera chiara e non interpretabile un settore vitale come quello dell’edilizia. Nelle nostre imprese vogliamo avere più ingegneri, architetti, geometri, periti e meno avvocati.”
“Non vogliamo – continua Tanzini – un settore senza regole, ma anzi, un settore con norme chiare ed efficaci, in quanto pianificare senza poi ottenere un’attuazione concreta e piena è solo un esercizio stilistico e filosofico.”
Per cercare di invertire questa tendenza, Ance Siena, insieme agli Ordini professionali del settore edile, sottoscriverà con il Comune di Siena il protocollo di buone pratiche al fine di rilanciare il settore attraverso la condivisione e l’interpretazione univoca delle norme, grazie anche a percorsi formativi al fine di accrescere maggiormente la consapevolezza di tutti gli operatori.
Il protocollo nasce con l’obiettivo di trovare proposte innovative e dare soluzioni durature a proprietari e imprese per snellire le procedure burocratiche alla base delle concessioni edilizie, ripristinando il necessario clima di fiducia per il settore ed innescando così un processo di sviluppo e crescita della città. Uno sviluppo che, si spera, possa prima o poi inaugurare una stagione di riqualificazione profonda del patrimonio immobiliare, partendo dalla rigenerazione con previsione della demolizione degli edifici inadeguati e privi di valore storico e artistico e ricostruendoli secondo le più recenti tecniche antisismiche e di efficientamento energetico.
“L’edilizia, nel senso ampio del termine, è l’unico moltiplicatore economico che può davvero rilanciare la crescita: lo dicono tutti da sempre, in pochi lo mettono in pratica” – conclude Tanzini.