Rinvio a giudizio per Cappiello. Stabilita una provisionale di 100mila euro
di Augusto Mattioli
SIENA. Il processo con rito abbreviato per violenza sessuale nei confronti di una ragazza avvenuto nella notte tra il 30 e il 31 maggio in un appartamento di Siena si è concluso con due condanne a sei anni e un rinvio a giudizio.
Sei anni sono stati inflitti a Manolo Portanova, calciatore del Genoa, e allo zio Alessio Langella; rinviato a giudizio Alessandro Cappiello.
La gup Ilaria Cornetti ha accolto le tutte le richieste del pm Nicola Marini. Le motivazioni della sentenza saranno rese note entro 90 giorni.
Per Cappiello l’udiena è stata fissata per il 21 febbraio del 2023. La gup ha inoltre stabilito una provisionale di 100 mila euro per la ragazza da pagarsi in solido tra gli imputati. La somma definitiva sarà determinata in sede civile.
“Spero che gli imputati facciano tesoro di questa condanna, spero costituisca per loro un’occasione di crescita personale utilizzando la notorietà che hanno per diffondere un messaggio non tossico ma a favore del rispetto delle persone”. Lo ha affermato Claudia Bini, dell’associazione ‘Donna chiama donna’, alla quale, come parte civile, sono stati liquidati 10 mila euro a titolo definitivo.
“Avevamo fatto la scelta di rinvio a giudizio, una scelta prudente: ci aspettavamo questa decisione e riteniamo che il dibattimento sia la sede naturale dove si chiarirà la situazione”. Così Antonio Voce, legale di Antonio Cappiello, rinviato a giudizio come da richiesta, per il processo ordinario fissato il 21 febbraio del 2023.
“Non ci fa paura il dibattimento – aggiunge – anche se c’è ora una sentenza che ha il valore di un documento non quello di definitività che immagino sarà appellata. Sono due processi paralleli che andranno avanti per la loro strada. Il giudizio fatto oggi – conclude il legale – è sulla base delle carte, nel processo verranno sentiti i testimoni, acquisiti documenti. Speriamo di poter chiarire questa situazione”.